Mondiali di Atletica: gara solitaria per il botswano Makwala

LA GARA SOLITARIA DI MAKWALA – Una gara praticamente senza precedenti quella che andrà in scena stasera allo Stadio Olimpico di Londra. Il botswano Makwala infatti correrà in solitaria per provare a centrare la qualificazione alla semifinale dei 200 metri. L’atleta infatti era stato clamorosamente bloccato all’ingresso dello stadio dagli uomini della IAAF per via di una quarantena di 48 ore al quale era stato obbligato per via di una gastroenterite. L’incredibile vicenda è costata già a Makwala la finale dei 400 metri, e rischiava seriamente di costargli anche la partecipazione ai 200. Come aveva scritto lo stesso atleta su Facebook: “Non mi ha visitato nessun medico e con il cuore che mi sanguina devo dire che non ho corso la finale. Volevo farlo, sono arrivato allo stadio, però mi hanno bloccato. Io non sto male, tengo a dirlo, e tornerò in alto“. Dopo le polemiche oggi è però arrivato il gesto distensivo della federazione che ha deciso di concedere allo sprinter una sessione solitaria per provare a qualificarsi battendo il tempo di 20”53. Impresa tutt’altro che impossibile per il botswano in grado di correre solo lo scorso mese al meeting di Madrid i 200 sotto i 20″ e i 400 sotto i 44″ nello stesso giorno.

UN’EPIDEMIA DIFFUSA – Makwala non è stato l’unico atleta alle prese con l’infezione gastroenterica. Nel mirino sarebbe finito infatti un hotel vicino Tower Bridge, che ospita numerosi atleti di varie delegazioni, buona parte dei quali colpiti dallo stesso virus. Si sospetta quindi un’intossicazione alimentare dietro le disavventure degli sfortunati atleti. Oltre a Makwala sono stati fermati ad esempio Thomas Barr, specialista nei 400 ostacoli, e problemi sarebbero stati segnalati anche nelle squadre di Germania e Canada. L’hotel al centro della polemica si sarebbe difeso sostenendo “di non essere all’origine dell’epidemia“, come avrebbero dimostrato le indagini condotte in collaborazione con gli ufficiali sanitari e la federazione internazionale di atletica. “Abbiamo seguito un protocollo di igiene rigoroso assicurandoci che le persone contagiate non entrino in contatto con altri ospiti e che tutte le aree pubbliche siano state completamente sanificate” è stata la dichiarazione dei responsabili della comunicazione della struttura. La Federazione italiana di Atletica intanto, per evitare qualsiasi tipo di problema, ha deciso di spostare i suoi atleti in altre strutture, compresi gli atleti che ancora devono arrivare come Gianmarco Tamberi e Alessia Trost e la marciatrice Antonella Palmisano.

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