Bruno Rota, continua il braccio di ferro con il M5S sui debiti Atac

La “mission impossibile” del dg Atac Bruno Rota, l’ex deus ex machina dell’Atm, giunto da Milano, con il placet della Casaleggio e Associati, per risanare la già compromessa situazione finanziaria dell’azienda capitolina del trasporto pubblico, sembra essere vicina al capolinea.

A seguito delle forti dichiarazioni, rilasciate dal manager lombardo nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, sui conti in rosso dell’Atac (“In questi mesi ho preso progressivamente atto di una situazione dell’azienda assai pesantemente compromessa e minata, in ogni possibilità di rilancio organizzativo e industriale, da un debito enorme accumulato negli anni scorsi”, e  “Quando hai 1.350 milioni di debito sedimentato nel tempo, non hai risolto il problema quando non sale. Se non riesci ad abbassarlo, non ne vieni a capo. È una situazione di impossibilità a far fronte agli impegni, pericolosa”), il rapporto tra il dg Atac e la giunta romana pentastellata, già minato nelle scorse settimane da un duro scontro sulle strategie da adottare per risollevare la situazione debitoria dell’azienda,  sembra essere giunto a un punto di rottura.

Se, da una parte, Bruno Rota ha ribadito, a microfoni aperti, l’insostenibilità di far fronte a un precario stato finanziario dell’azienda che, a sua detta, doveva essere subito denunciato dall’amministrazione Raggi  (“Sono sincero: il M5S a Roma ha sbagliato. Secondo me, l’amministrazione Raggi doveva denunciare la situazione dell’Atac un anno fa, appena eletta” ha rivelato il 10 luglio scorso al Messaggero), dall’altra si fanno sempre più evidenti,tra le fila del M5S (“Non c’è più fiducia, il rapporto si è rotto” trapelava ieri, dagli uffici della prima cittadina), i segni di crisi e di cedimento di un rapporto di fiducia, destinati, probabilmente, a non essere attenuati.

A testimoniarlo, la reazione del presidente della Commissione comunale Mobilità, Enrico Stefano, che  non ha risparmiato critiche al dg, sottolineando che l’amministrazione aveva dato a Rota “carta bianca. Il mero elenco dei problemi non è sufficiente, magari in questi tre mesi poteva cominciare a dare dei segnali, rimuovendo i dirigenti responsabili del disastro, come lo abbiamo invitato a fare più volte”.

 

 

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Bruno Rota: “Situazione Atac compromessa e minata da un debito enorme”