#messageinabottle l’hashtag in trend contro chi non ti aspetti

#messageinabottle per il ministro Franceschini, a spedirlo migliaia di lavoratori del settore edile per chiedere il riconoscimento della qualifica di restauratori. La lettera firmata dalle sigle sindacali Fillea, Filca e Feneal mira a richiamare l’attenzione su una questione in stand by da ormai 13 anni.

 

#messageinabottle è l’hashtag in trend topic da qualche giorno su Twitter, molti se ne saranno chiesti il significato che però a sorpresa non ha nulla a che vedere con il famoso brano dei The Police. Destinatario, invece, ne è il ministro dei Beni e delle attività culturali, Dario Franceschini, interpellato dalle sigle sindacali degli edili Fillea, Filca e Feneal per il riconoscimento della qualifica di restauratori: «Un riconoscimento – si legge nella missiva – atteso da ben 13 anni». Nel 2015 il traguardo sembrava essere stato raggiunto, dopo la pubblicazione da parte del Mibact di un bando pubblico che avrebbe costituito una commissione esaminatrice. Da allora però nessun altro passo è stato fatto tant’è che «a 22 mesi dalla conclusione della procedura telematica per il riconoscimento della qualifica, lo scorso 13 luglio il Mibact ha concesso un’ulteriore proroga di sei mesi ai lavori della Commissione esaminatrice». Per questo i sindacati protestano e chiedono chiarimenti in merito all’ennesimo ritardo avallato dal ministero, definito: «un danno gravissimo per tutti i 6300 addetti del settore, che continuano a svolgere il loro lavoro senza vedersi riconosciuta la qualifica, quindi esposti al ricatto e a contratti al ribasso», e aggiungendo come ciò sia anche «una mancanza di rispetto nei confronti del patrimonio culturale, storico e artistico». E così, chiedendo «garanzie per l’approvazione entro il 2017 dell’elenco dei restauratori e l’applicazione corretta dei contratti collettivi nei cantieri di restauro».

 

Alla lettera è seguita una campagna social, cui si è legato l’hashtag #messageinabottle entrato nella top ten dei trending topic su Twitter.

 

@FedericaGubinel

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