Mafia, clan Brancaccio: 34 arresti
Tra i 34 arrestati anche il fratello del cooperante Lo Porto. Le misure cautelari effettuate in Sicilia, Toscana, Lazio, Puglia, Emilia Romagna e Liguria: sequestrate aziende per un valore di 60 milioni di euro.
Le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia, hanno in queste ultime ore, in Sicilia, Toscana, Lazio, Puglia, Emilia Romagna e Liguria, portato all’esecuzione di 34 misure cautelari nei confronti di mafiosi della cosca di Brancaccio e loro complici e al sequestro di numerose aziende, per un valore complessivo di circa 60 milioni di euro.
Tra gli arrestati c’è Pietro Tagliavia, capo del mandamento mafioso di Brancaccio e della famiglia di ”Corso dei Mille”, attualmente ai domiciliari. Secondo le indagini Lo Porto aveva la delicata responsabilità della cassa, con il compito di consegnare le risorse alle famiglie dei detenuti, incombenza tradizionalmente cruciale negli equilibri interni.
Le indagini, portate avanti con assidua competenza dalla Polizia e la Guardia di Finanza di Palermo, sotto un provvedimento emesso dal Gip, hanno fatto luce su episodi di minacce, danneggiamento, estorsione, furto e detenzione illegale di armi da parte di esponenti del clan di Brancaccio e di ricostruire le manovre della grande organizzazione della famiglia mafiosa più temuta al mondo, definendone i ruoli e identificandone i capi.
Sono stati sequestrati anche numerosi veicoli e autoveicoli utilizzati per la commissione dei reati contestati e aziende riconducibili ai mafiosi arrestati. Un maxi blitz che caso ha voluto si verificasse proprio contro il clan mafioso di Brancaccio nel giorno del 25esimo anniversario della strage di via D’Amelio.
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