GP d’Austria: vince Bottas ma Vettel allunga nel mondiale. Ecco le pagelle del weekend
GP D’AUSTRIA, UN FINALE RICCO DI EMOZIONI – Una gara dai due volti, ecco come si può riassumere il GP d’Austria andato in scena al Red Bull Ring. Una partenza abbastanza banale, caratterizzata solamente da una carambola al via. Poi le posizioni congelate per quasi metà gara. Alla fine tutto lo spettacolo si riversa negli ultimi momenti di gara, anche se di sorpassi veri, in pista, non se ne sono visti. Ecco le pagelle complete del GP d’Austria.
VOTO 10: BOTTAS – Guarda un po’, la seconda guida Mercedes, quando non è impegnata a farsi rinnovare il contratto a suon di obbedienza e atteggiamenti poco sportivi è veloce, veloce eccome. Corona un weekend perfetto, benedetto anche dai problemi del suo compagno/signore, e come per magia, da paggio si ritrova cavaliere. Il GP d’Austria lo vede partire in pole, regalandoci una delle migliori partenza della storia della F1 (2 decimi tra il rilascio della frizione e lo spegnimento dei semafori). In pista vola, amministra, difende. Insomma repertorio completo. La classifica generale dice -15 da Hamilton e, al netto delle gare spese a mettere giù il tappeto rosso all’inglese, forse oggi più di qualcuno inizia a chiedersi dove sarebbe il finlandese senza quei regali. Che in Mercedes, non paghi del risultato della scorsa stagione, non abbiano ancora realizzato di aver puntato tutto, ancora una volta, sul cavallo sbagliato? PUNTO DI DOMANDA
VOTO 9: VETTEL – Secondo posto che vale oro in chiave mondiale. Seb fa tutto quello che può, nel modo giusto, in un weekend che di più non gli concede. In qualifica ci pensa Grosjean a togliergli la possibilità di partire primo, piantando la sua macchina in mezzo a un rettilineo negli ultimi due minuti. Al via vede Bottas partire con una reattività bionica e può solo seguirlo contenendo i danni e sperando in qualche episodio favorevole. L’episodio arriva negli ultimi giri, quando le gomme del rivale iniziano a cedere e sembra proprio che ci possa essere spazio per un attacco. Il tutto però avviene al giro 69 di 71 e in mezzo ci si mettono anche frotte di doppiati così la gara finisce proprio sul più bello, con Vettel a un soffio dal primo posto. Peccato, ma resta la consapevolezza che un mondiale si costruisce sopratutto con gare come questa. PASSO IN AVANTI
VOTO 8: RICCIARDO – La regolarità a podio di Ricciardo sta diventando quasi noiosa. In una stagione dominata da due scuderie inarrivabili, quali sono Ferrari e Mercedes, l’australiano è ormai come il prezzemolo, sempre in mezzo. In classifica mondiale è quarto, venti punti avanti a Raikkonen. Riesce sempre a evitare guai, noie, battaglie e alla fine a raccogliere tutto quello che può. Se non è il pilota più costante del campionato, poco ci manca. PREZZEMOLINO
VOTO 7: GROSJEAN – Il sesto posto nel GP d’Austria vale tanto oro quanto pesa. Per la prima volta nella storia della F1 un team “satellite” ha una versione evoluta del motore rispetto alla scuderia principale (motore Ferrari EVO3) e il francese ripaga la cortesia con una gara spettacolare, nella quale, per qualche giro, riesce anche a tenere dietro gente come Kimi e Lewis. Niente male davvero. Peccato per il ritiro del compagno Magnussen, tradito dalla sua Haas, altrimenti staremmo parlando di una giornata memorabile. ESEMPLARE
VOTO 6: WILLIAMS – Per come si era messo nelle qualifiche, il GP d’Austria delle due Williams, entrambe a punti, può considerarsi un altro capolavoro. Massa e Stroll, sempre in tandem, gestiscono la gara nel migliore dei modi, bravi e fortunati nell’evitare problemi al via e poi ad andare lunghi con le gomme soft. Arrivano sì dietro le due Force India, che rispetto a Baku vedono bene di non farsi sgambetti a vicenda, ma considerata la disparità di prestazioni in campo, oggi ci sentiamo di premiare la gloriosa scuderia che fu di Mansell e Prost. TREND POSITIVO
VOTO 5: HAMILTON – Al netto della sostituzione del cambio, che costa alla prima guida Mercedes ben 5 posizioni sulla griglia di partenza del GP d’Austria, è la gara del pilota inglese nel suo complesso a non convincerci a pieno. L’impressione è che la scelta del settaggio sia stata decisamente sbagliata. La maggiore incidenza dell’ala posteriore infatti ne stressa oltre modo la gomma posteriore destra, portando dopo pochissime curve già evidenti problemi di groening. Con questo problema e il relativo sovrasterzo, il povero Lewis si trova per tutta la gara a correre in condizione svantaggiata e il quarto posto finale lo mette in una situazione che inizia a essere molto “calda”. Adesso, infatti, Lew inizia a essere stretto tra la fuga di Vettel e il recupero dello scudiero Bottas e questo lo metterà in una condizione di sicuro stress. PENALIZZATO
VOTO 4: RAIKKONEN – La gara di Raikkonen è, come spesso accaduto in questa stagione, indecifrabile. Il pilota finlandese è in grado di alternare giri veloci a spezzoni di gara totalmente anonimi. Difese agevoli su Hamilton, con relativo aumento di ritmo, a pause preoccupanti. Quando la Ferrari lo lascia in pista per provare a rallentare Bottas, lui, con le gomme ormai finite, non riesce a resistere nemmeno un paio di curve. Nessuno dice che dovesse immolarsi per la causa, ma sicuramente qualcosa di più si poteva fare. Per tutta la corsa è costretto a cambiare settaggi sul proprio volante, dando l’idea che qualcosa nella sua monoposto non funzionasse a dovere. Ricciardo ed Hamilton intanto ringraziano. INDECIFRABILE
VOTO 3: LA STAGIONE DI VERSTAPPEN E ALONSO – Che dire, la stagione di questi due piloti sta assumendo contorni da tragicommedia. La Red Bull ha riempito una curva di tifosi olandesi, tutti rigorosamente vestiti di arancione, per il proprio idolo Max, ma Kvyat, evidentemente invidioso per il posto soffiato lo scorso anno, decide di giocare a Curling e usa la macchina di Alonso per “sbocciare” quella del povero Verstappen. Certo, la partenza del talentino belga non era stata poi fulminea, ma questo non giustifica l’ennesimo ritiro anticipato di quest’anno. Il povero Alonso invece ormai la prende a ridere, sa che se non fosse stato preso dalla Toro Rosso, probabilmente ci avrebbe pensato il motore a rompersi. MALOCCHIO
VOTO 2: LE GOMME – Per la prima volta abbiamo visto le indistruttibili nuove gomme Pirelli andare in difficoltà. A fine gara quasi tutti i piloti avevano evidenti squarci sui propri battistrada e più di qualcuno, da casa, ha temuto che l’integrità degli pneumatici potesse venire meno all’improvviso. La cosa davvero singolare è che le gomme supersoft alla fine abbiano patito più delle ultrasoft, risultando meno durevoli e performanti delle prime. Come si può spiegare una cosa del genere? MISTERO
VOTO 1: LO SPETTACOLO – Diciamocelo chiaramente, tolta la carambola al via e i due bellissimi duelli degli ultimi giri, il GP d’Austria, in quanto a spettacolo, è stato un po’ carente. Bottas è filato via liscio come l’olio, con Vettel dietro e Ricciardo al seguito. Il gioco dei pit-stop, degli under-cut e i doppiaggi sono davvero poca roba rispetto a una stagione che fino ad oggi ci aveva regalato ben altre emozioni. Forse bisogna rivedere qualcosa in questa pista austriaca, fin troppo “scolastica”, che ha regalato davvero poco agli appassionati e, anzi, ci ha tolto tutto il bello proprio alla fine. NOIOSETTO
VOTO 0: KVYAT – Il cappello con le orecchie d’asino oggi va al povero Kvyat. Daniil, infatti, decide di sbagliare completamente la prima staccata, finendo contro il povero Alonso che a sua volta finisce contro il povero Verstappen, in una carambola degna di un tavolo da biliardo. Possiamo solo immaginare la soddisfazione del patron della Red Bull durante il GP d’Austria, intitolato a suon di milioni proprio alla famosa bevanda, mentre una macchina della sua scuderia satellite mette fuori gioco una macchina del suo team principale. Complimenti Daniil, oggi hai veramente compiuto una delle più grandi imprese di tutti i tempi. QUALCOSA MI DICE CHE NON LO RIVEDREMO IL PROSSIMO ANNO
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