Boschi: ‘Donne denunciate violenze’
Al congresso della CISL è intervenuta Mariaelena Boschi: ‘Donne non aspettate il primo schiaffo per denunciare’. Queste alcune delle parole del Sottosegretario alal presidenza del Consiglio con delega alle Pari Opportunità. Il sottosegretario ha parlato all’assemblea della CISL subito dopo don Aldo Bonaiuto, della Comunità Giovanni XXIII che aiuta le donne ridotte in schiavitù e sfruttate per la prostituzione forzata.
La Boschi ha osservato come le istituzioni possono dare sostegno a questo tipo di associazioni, individuando strutture dove poter accogliere queste donne e i loro figli. ‘Servono poi delle soluzioni – ha continuato il sottosegretario – che accompagnino queste ragazze per ricominciare, perché è essenziale il reinserimento nel lavoro’. Da qui la presentazione del bando che sarà pubblicato lunedì e che metterà 22 milioni di euro a disposizione delle associazioni e che accompagnerà il piano contro la violenza sulle donne. La violenza sulle donne è un problema culturale, ha detto la Boschi: è importante lavorare ‘sul piano educativo nelle scuole’. Un compito non facile vista la cultura maschilista del nostro Paese.
Ma se la Boschi invita a non aspettare il primo schiaffo, il governo procede in direzione opposta. La notizia della depenalizzazione del reato di stalking ha messo sul piede di guerra le associazioni femministe. Lo stalking è il primo schiaffo. Rappresenta quella sub-cultura che permette all’uomo di abusare la donna verbalmente e psicologicamente prima ancora che fisicamente. Come si può dire alle donne di avere coraggio nel denunciare una violenza fisica quando diciamo loro che il loro ruolo è quello della bambolina? La violenza fisica è l’ultima spiaggia. Il primo schiaffo, come lo ha definito la Boschi, non è mai il primo. Viene da molto lontano. Inizia proprio dalla violenza psicologica che spesso è sia la causa che l’effetto dello stalking. Forse, prima o poi, qualcuno si accorgerà che il problema non sono le donne che non denunciano.
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