Attacco al resort: almeno due morti a Bamako

Ieri sera nei pressi di Bamako, capitale del Mali, un gruppo di quattro persone ha preso d’assalto un resort di lusso frequentato da turisti, soprattutto stranieri, e personale della missione delle Nazioni Unite (MINUSMA) presente in Mali dal 2013. I quattro, molto probabilmente componenti di un gruppo jihadista locale, hanno ucciso tre persone prendendo le altre trenta presenti in ostaggio. Stando alle testimonianze dei prigionieri, poi liberati, gli assaltatori avrebbero fatto irruzione nel resort al consueto grido di “Allahu Akbar”. Sempre le stesse persone riportano poi che tra di loro parlassero in inglese.

Dalle testimonianze risulta che appena entrati nel resort “Campment Kangaba”, i terroristi avrebbero ucciso subito una coppia nella hall e poi un’altra persona, ma il loro fine principale era di prendere ostaggi. Immediatamente è intervenuta la polizia locale, che ha impegnato gli aggressori, ma anche il governo di Bamako ha reagito prontamente, inviando truppe dei reparti speciali dell’esercito insieme ai soldati francesi con mezzi blindati e un elicottero. Alla fine, dopo qualche ora di scontro, le truppe di Bamako hanno avuto la meglio, ma il numero di feriti è alto sia tra i civili presi in ostaggio che tra i militari (almeno una decina). Uno degli aggressori pare sia rimasto ucciso e un altro ferito.

L’allarme in Mali è alto da circa cinque anni e le truppe francesi sono presenti in loco, così come il personale dell’ONU, proprio per cercare di pacificare il paese scosso da tensioni sia indipendentiste, al nord, che più propriamente jihadiste. Pare che a marzo, quattro delle organizzazioni a vario titolo considerate terroristiche presenti in Mali, si siano fuse in un’unica sigla: il Consiglio per la difesa dell’islam e dei mussulmani, che spaventa non poco il governo di Bamako. Spinte indipendentiste, quindi, rafforzate dell’istanza islamica.

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