Voucher, arriva il Libretto Famiglia: la Cgil minaccia ricorso
Libretto famiglia
Lo scontro sui voucher tra la Cgil e il Governo continua, soprattutto in vista dell’approvazione di un nuovo testo di legge teso a reintrodurli. Il Governo tiene il punto e apre solo ad aggiustamenti tecnici mentre la Camusso minaccia di ricorrere alla Corte Costituzionale.
La storia è vecchia, successe con i fantomatici “rimborsi elettorali” e succede oggi con i voucher che cambiano nomi per evitare al Governo l’ennesimo disastroso referendum. Lo scambio anagrafico, stavolta, sostituirà “voucher” in “libretto famiglia” come risulta dal testo depositato in commissione Bilancio a la Camera dal relatore Mauro Guerra. Ma in cosa consiste il Libretto? È il “nuovo contratto di prestazione occasionale” applicato a famiglie e aziende. Resta come per i voucher il limite alle microimprese sotto i 5 dipendenti mentre viene confermata la soglia a 5mila anziché 2500 euro per lo stesso datore di lavoro. Un euro e cinquanta centesimi di miglioramento sul compenso, che per il libretto passa a 9 euro rispetto ai precedenti 7,50 euro dei voucher, di conseguenza sale al 33% anche la quota contributiva a carico del datore di lavoro. Vengono introdotte anche delle limitazioni sulla sua utilizzabilità: escluse le aziende con più di 5 dipendenti e quelle dell’edilizia con prestazioni al di sotto delle ore mentre arriva lo stop alla gestione tabaccherie perciò le operazioni saranno affidate ad una piattaforma apposita dell’Inps. Ogni titolo di pagamento avrà il valore di dieci euro più due per contributi e assicurazione, ma l’importante novità è che il libretto potrà essere utilizzato anche per pagare i servizi di baby-sitting e gli asili pubblici o privati; questo perché con l’eliminazione dei voucher era venuto meno lo strumento di pagamento del bonus comunque rimasto in vigore.
Il sindacato però non ci sta e Susanna Camusso, segretaria generale Cgil, minaccia ricorso se il testo dovesse passare: «Se i voucher dovessero essere reintrodotti, come appare in queste ore, abbiamo detto e ribadiamo che noi ricorreremo alla Corte Costituzionale perché si è di fronte a un’evidente lesione della Carta e delle sue regole», aggiungendo che «forse c’è anche un tema di cosa dice la presidenza della Repubblica come garante della Costituzione, è assolutamente certo che siamo di fronte a una sottrazione di potere decisionale dei cittadini che Carta e Corte costituzionale riconoscono».
Più conciliativa invece, Annamaria Furlan, segretaria generale Cisl, che in merito ha dichiarato: «Le notizie che si stanno diffondendo sulla tipologia dei nuovi voucher sono oltre che contraddittorie anche preoccupanti. Per questo è opportuno che il Governo si fermi e convochi le parti sociali a discutere su questo tema in modo da non fare pasticci e non aggiungere ulteriori errori agli altri grossolani commessi nel passato su questa vicenda».
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