Rakotzbrücke: il ponte dei sospiri infernali
Rakotzbrücke – Il ponte del diavolo.
Quando il bello sconfina nel sublime anche il paradiso può tingersi di spettralità, ed ecco che nasce Rakotzbrücke, il Ponte del diavolo, in Sassonia, precisamente all’interno del Azalea and Rhododendron Park Kromlau. Il paesaggio che circonda questo luogo sembra essere la scena di un cortometraggio infernale, quasi ascetico, degno delle migliori scene Ejzenstejane: un’accattivante ed innata legge geometrica di sublimazione emotiva, quasi in sordina, ammalia e rapisce l’inerme spettatore estasiato da quel non so che di demoniaco che soltanto la follia della natura è in grado di generare. Rakotzbrücke ribattezzato, in terra d’alemagna, il “ponte del diavolo”, è il non plus ultra della perfezione geometrica di una mens naturalis acuta, calcolatrice, che non vuole lasciare nulla al caso, neanche l’alba, il tramonto o i suggestivi aliti di vento. L’armonia architettonica stucchevolmente disarmante e decadente di questo ponte ha preso vita ben 150 anni fa, nel 1860 per la precisione.
Un’architettura surrealistica che si fonde con le acque spettrali di una natura animata da clorofillici mimetismi, il “ponte del diavolo” ammicca al divertimento celebrativo di un cimentarsi, negli abissi di antiche e lussureggianti acque, in atavici e spettacolari performance di illusioni ottiche caratterizzate da una stupefacente pignoleria matematica. Dalle pittoresche guglie di roccia , scalfite in arabeschi e minuziosi ritagli ottagonali, il malinconico ponte accoglie, tra le arcaiche ed idilliache sorgenti, riflesso di un cromatismo bucolico strabiliante, un pluralismo di forme, tipologie, varietà di colori che irradiano, raggio per raggio, le diametriche apoteosi di concentrici virtuosismi degni di strutture pitagoriche d’autore. E così, lo sguardo miope e amorfo della catena di montaggio umana si sposta lento, guidato dall’abile ma anonima regia di una forza primordiale che, da madre natura procede, indomita, a “illuminare d’immenso” il maestoso schermo della “grande bellezza” del ponte delle diavolerie.
Rakotzbrücke – Il ponte delle diavolerie. Ciak: si gira!
Un enorme cerchio concentrico proiettato sullo specchio riflesso di un suggestivo quanto inconsueto scenario d’autore: un set cinematografico in cui la natura ruba la scena ad umani ed inutili attori protagonisti, spauriti spettatori, inermi e impotenti, del miraggio paesaggistico di una realtà concreta ma stupefacente. Difficile stabilire la regia di questo inedito spettacolo della natura che a volte, attraverso il ciclico alternarsi delle stagioni, ci regala cortometraggi mozzafiato di scenografie autunnali, riflesse nell’arancio stellato delle foglie ottobrine di silenziose inquietudini; altre volte ci proietta in atmosfere Hitchcockiane da “ Psyco” brividi, quando le oscure nebbie divampano accarezzando gli angusti e lugubri fianchi del ponte infernale in sublimi “riviviscenze” spettraliche che emanano suspance e paura nell’immaginario di chi le contempla. E poi la primavera, vivida di emozionanti bagliori, che si risveglia ad accesi cromatismi di speranze assopite nei lunghi e burrascosi inverni di una latente malinconia. Questo è Rakotzbrücke, cuore, polmone e anima della Sassonia; riserva naturale ed oasi sempreverde della Germania che non ti aspetti, virginea nella sua leziosità paesaggistica di sorprendente e “inaudita” fascinazione mistica.
Rakotzbrücke: il ponte magico – “Geomagia” di un paradiso fiabesco.
Un proscenio da mille e una notte tra le sinestesie di magiche fragranze floreali, l’ Azalee und Rhododendronpark Kromlau ( il parco delle azalee e dei rododendri di Kromlau), riecheggia tra le note di un avanspettacolo naturalistico distante appena 120 chilometri da Desdra, al confine con la Polonia. Antico custode del diabolico ponte, Kromlau racchiude, tra i suoi atavici anfratti, gloriosi retaggi di un memorabile passato da preservare ma, anche, rivendicare. Crocevia di avite leggende che dal remoto passato riesumano antichi aneddoti, “ponti amletici” tra realtà storica e mera finzione, Rakotzbrücke e il suo raggio magico continuano, da oltre tre secoli di onorata storia, a far parlare di sé. Si narra, infatti, che l’architetto progettista avesse stretto un patto col diavolo: chiunque avesse osato attraversare il diabolico ponte sarebbe stato risucchiato dalle nefaste acque degli abissi infernali. Costruito intorno al XIX sec. per volere di Friedrich Hermann Rotschke, cavaliere di Kromlau, il parco e il suo celeberrimo ponte vi aspettano per ammaliarvi con nuove e fiabesche regie nelle quattro stagioni di un lungometraggio naturalistico intitolato alla “stupefacente bellezza” di una magia chiamata vita.