La statua di Cristiano Ronaldo e il minuto di silenzio per un vivente
Statua di Cristiano Ronaldo:
L’ultimo anno per Cristiano Ronaldo è stato fantastico. Ha vinto tutto. Ha vinto con la sua squadra, ha vinto con la sua nazionale, che non aveva vinto mai, ha vinto premi individuali, i più ambiti. Non avrebbe potuto vincere di più. E oltre alle vittorie sportive sono arrivati anche degli onori. Sì, perché se l’aeroporto di Madeira viene dedicato a lui, ancora vivente e giovane, l’onore è assoluto. In quanti potrebbero fregiarsene. Aeroporto Internazionale Cristiano Ronaldo. E lui, giustamente, all’inaugurazione c’è andato. Visibilmente emozionato, molto elegante e sorridente si è goduto il suo momento che lo rende eterno, non solo sportivamente. Ma, come tutte le storie più belle, contiene una magagna. Nello scalo è stato posto un busto, una statua di Cristiano Ronaldo. Non è la prima a dire il vero. C’era già la sua statua al museo delle cere. Molto somigliante. C’era anche un’altra statua di Cristiano Ronaldo nella sua Madeira. Bella è bella, indubbiamente. Ronaldo è nella sua posa tipica che assume prima di battere le punizioni. Ma all’epoca venne notato un particolare. Impossibile da non notare, in quanto come particolare è molto vistoso. Diciamo che la statua sembra molto baldanzosa, felice diciamo così. Molto maschia. Diventa imbarazzante anche dirlo ma insomma basta guardare la foto. La statua, è evidente, ha un’erezione. Quando si dice erigere una statua forse non si intende proprio questo ma insomma … sicuramente fa una figura migliore del David di Michelangelo. Dopo questa statua bella, ma imbarazzante, la città di Madeira ha provveduto a erigere (senza doppi sensi) un’altra statua di Cristiano Ronaldo. Un busto, che ritrae solo il suo volto. Appena è stata scoperta di fronte al pubblico e allo stesso Ronaldo si è avvertito un certo imbarazzo, differente da quello della precedente statua. In questo caso il campione è riprodotto solo dal collo in su. Il problema è un altro. Non somiglia affatto a lui. La rete s’è immediatamente scatenata. Sembra silver surfer, sembra il mostro dei goonies, sembra addirittura Don Matteo se viene aggiunta una coppola. Per carità, una statua in tuo onore resta un grande onore, e si
consoli Ronaldo pensando che altri personaggi, anche più illustri di lui hanno avuto statue terribili. Famoso è il Padre Pio Mazinga in provincia di Benevento. E come non ricordare le polemiche per la statua di Papa Giovanni Paolo II alla Stazione Termini di Roma? Molto attesa, quando venne inaugurata fu sbeffeggiata da tutti. Una enorme garitta con sopra un capoccione imbronciato affatto somigliante al Papa polacco. La statua di Cristiano Ronaldo all’aeroporto verrà ritoccata dall’artista che ha promesso di togliergli le rughe. Forse migliorerà, forse no. L’onore resta, la realizzazione lascia un po’ d’amaro in bocca. Persino Rocky, a Filadelfia, ha una statua più bella, ed è un personaggio immaginario. Ma la più bella di tutte è indubbiamente quella del mitico Carlos Valderrama. Il Gullit biondo, il più grande calciatore colombiano di sempre. La sua di statua ha una posa da cantante funky e addirittura i suoi inconfondibili riccioloni biondi. Sì, Valderrama era indubbiamente più brutto e meno forte di Ronaldo. Ma di sicuro ha una statua bellissima.
Week end col morto:
La statua di Cristiano Ronaldo non è comunque l’unico omaggio un po’ fallace nelle ultime settimane. Ricordate Ricardo Oliveira? Probabilmente lo ricorderanno in pochi, ma giocò (male) con il Milan qualche anno fa. Attaccante privo del vizio del goal o di
qualunque altra caratteristica utile al ruolo di centravanti, perlomeno in Italia, in Spagna non fece male. Negli ultimi anni ha giocato con risultati non esaltanti negli Emirati Arabi. Ora, per concludere la sua carriera, è tornato in Brasile, al Santos, dove sta giocando la Coppa Libertadores. Ora, quale onore è stato concesso a questo attaccante che evoca pessimi ricordi nei milanisti e anche in chi scrive, visto che lo comprò al fantacalcio credendo d’aver scoperto un diamante grezzo e si ritrovò una specie di Pacione vanificando ogni speranza di vittoria? Un onore che in genere viene concesso solamente una volta nella vita, anzi, dopo la vita. Sì, perché all’ingresso in campo delle squadre, i giocatori del Santos e del Santa Fe si sono riuniti a centrocampo ed è stato osservato un minuto di silenzio che lo speaker dello stadio ha annunciato spiegando che era in onore di … Ricardo Oliveira, che era in campo, che avrebbe giocato e che ha anche giudiziosamente osservato il minuto di silenzio in suo onore. Forse calcisticamente è passato a miglior vita da tempo, ma a livello squisitamente biologico il nostro Oliveira è vivo e vegeto. Respira, suda, mangia ed evacua come tutti.
Lui non ha ascoltato cosa lo speaker aveva detto. “Signore e signori, per favore vi invito al silenzio. Stiamo per osservare un minuto di raccoglimento in memoria di Ricardo Oliveira, giocatore del Santos”. In realtà il minuto di silenzio era in onore di Kaneco, ex giocatore del Santos scomparso da poco e ricordato in Brasile per essere l’inventore di un colpo chiamato la “bicicleta”. Non se ne è avuto a male il povero Oliveira, anzi, a voler essere maligni, la cosa lo ha fatto tornare agli onori della cronaca dopo diverso tempo. In fondo è stato per lui un onore, uno stadio intero che lo omaggiava. Che in fondo al Betis non aveva giocato male. Parlandone da vivo, ovviamente.
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