Massimo Boldi e la lettera aperta a De Sica: “Mi manca Christian”
“Nostalgia, nostalgia canaglia” cantavano Al Bano e Romina Power sul palco del festival sanremese del 1987, un ritornello di un brano che, per certi versi, potrebbe adattarsi allo stato d’animo di Massimo Boldi in questi giorni.
A quasi tre decadi di distanza dal loro primo cine-panettone insieme, Vacanze di Natale ’90, il Cipollino nazionale ha deciso di rivolgersi all’ “amico perduto” ed ex compagno di avventure sul grande schermo, Christian De Sica, mediante un’accorata e nostalgica lettera aperta, pubblicata qualche giorno fa sul settimanale Chi: “Caro Christian, ti scrivo perché sono addolorato o forse semplicemente dispiaciuto. Mi spiace vedere questo tuo lato debole che il pubblico, il tuo pubblico, il nostro pubblico, non conosce”- sottolinea, senza filtri, il comico milanese, rincarando la dose e argomentando le critiche mosse alla moglie di De Sica e alle persone vicine all’attore romano – “la tua debolezza ha un nome: Silvia, tua moglie. Lei, la tua agente, che decide, che programma la tua vita da sempre, anzi, da quando hai iniziato ad avere successo, da quando abbiamo iniziato ad avere successo con Aurelio De Laurentiis, 28 anni fa”.
Affermazioni aspre, dure e piene di rammarico, quelle di Boldi, che, tuttavia, lasciano spazio, poco dopo, all’emozione, a quei toni nostalgici e carichi d’affetto utilizzati per descrivere un rapporto d’amicizia, iniziato venticinque anni fa, e ora logorato dal tempo: “Oggi è passato più di un quarto di secolo e tra noi che cosa resta? Solo qualche messaggino. No, non lo accetto. Mi manca Christian, il mio amico, troppo, tanto”.
“Vorrei lavorare ancora con te, perché tua moglie ci vuole lontani?”: le dichiarazioni di Massimo Boldi
La lettera di Boldi prosegue, scava nei ricordi del comico e nella dolorosa scomparsa di sua moglie Marisa: “Forse un pacca sulle spalle, in quel momento, da parte del mio amico, mi è mancata. E pensare che Silvia e Marisa, praticamente coetanee, erano amiche. Oggi, a ‘Chi’, rivelo che Christian e Silvia non sono venuti nemmeno al funerale di Marisa, mia moglie, la loro amica. Vorrei lavorare ancora con te, perché tua moglie ci vuole lontani?”
Ed è quell’invito – decisamente poco velato- a tornare insieme sullo schermo, quell’appello dell’attore milanese che risponde anche alle richieste dei fan di Massimo Boldi e Christian De Sica, a risuonare con forza nelle menti di chi ricorda le loro battute migliori, i siparietti di quel sodalizio artistico che, piaccia o non piaccia, ha parlato alla pancia degli spettatori e ha delineato vezzi e difetti della classe medio-borghese di quegli anni.
Difficile dimenticare le imitazioni dei versi animaleschi di Massimo Boldi in Natale in India, la caotica ordinazione delle quattro trippe alla romana al cameriere del ristorante in Vacanze di Natale 1991 (interpretato dal monumentale Alberto Sordi), o le mitiche “docce” dei protagonisti di Vacanze di Natale 95 e Vacanze di Natale 2000, tutte gags che hanno segnato le carriere di Massimo Boldi e Christian De Sica e hanno contribuito al successo della longeva saga dei cine-panettoni.
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