Tetto stipendi artisti, Fabio Fazio abbandona casa Rai?
Ancora scompiglio in casa Rai, la scadenza che prevede l’entrata in vigore del tetto agli stipendi di artisti e giornalisti si avvicina e le preoccupazioni derivate da questa manovra del Ministro dell’Economia si fanno sempre più insistenti. A rischio le fiction, prodotto di punta della Rai e alcuni grandi nomi come quello di Fabio Fazio che ha palesato il suo disaccordo nei confronti della manovra.
La norma sul tetto agli stipendi Rai
La norma sul tetto agli stipendi Rai è entrata in vigore da novembre 2016, ma sarà applicata a partire da aprile 2017. Antonio dell’Orto, direttore generale Rai, dovrà applicare restrizioni agli stipendi di dipendenti, collaboratori, consulenti, artisti e giornalisti nel caso in cui questi superassero i 240 mila euro lordi. La notizia aveva creato scompiglio già qualche mese fa e ad oggi, con l’avvicinarsi della scadenza, casa Rai vacilla sempre di più.
La paura più grande resta quella della possibile migrazione di alcuni volti noti e pietre miliari della Tv di Stato verso emittenti più proficue, c’è anche da dire che una manovra così restrittiva potrebbe portare la Rai a perdere molto potere competitivo nel mercato, senza potersi adeguare ai prodotti offerti dalle altre reti.
La maggior parte degli stipendi degli artisti e giornalisti della Rai supera di gran lunga il tetto dei 240 mila euro, ma forse una norma risalente alla Finanziaria del 2008 potrebbe salvare i cachet da capogiro. La soprannominata “legge salva star” è un cavillo trovato dai legali di Bruno Vespa, la norma non è mai stata utilizzata, ma non essendo mai stata abrogata risulta tuttora in vigore; l’articolo 3 comma 44 afferma che il tetto non si applica a “chi offre una prestazione artistica o professionale che consente di competere sul mercato in condizioni di effettiva concorrenza“. Ad oggi questo risulta l’unico cavillo giuridico a cui aggrapparsi per aggirare la legge sul tetto agli stipendi, ma se mamma Rai resta la tv di Stato è giusto che, in un momento storico di difficoltà economia che si protrae da (troppo) tempo ormai, tiri la cinghia anche lei? La risposta viene da uno dei volti simbolo della Rai che ha da poco lanciato una grande provocazione su Twitter: Fabio Fazio.
Fabio Fazio dice addio alla Rai?
“Se si potesse regolamentare il mercato per decreto, sarebbe più utile farlo per i generi di prima necessità. Il tema per me è un altro: dire che le aziende pubbliche – siano scuole o università, ospedali o televisione – vanno calmierate con un tetto agli stipendi significa sancire il primato del settore privato. Significa affermare che il settore pubblico deve rinunciare alle eccellenze professionali che il mercato può offrire.” Questa la dichiarazione di Fazio Fazio a Repubblica.it. Il giornalista e conduttore televisivo ha anche fatto un “cinguettio” che ha suscitato non poco scalpore: “In una tv che cambia, bisogna assumersi responsabilità e nuovi rischi. D’ora in poi, ovunque sarà, vorrei essere produttore di me stesso”
Che il nuovo rischio sia quello di non vedere più il volto di Fazio Fazio in Rai? Il conduttore non ha esplicitamente dichiarato che se ne andrà, ma ha anche affermato che non avrebbe problemi a lavorare in Mediaset. Dopo 14 anni di lavoro in Rai è evidente che Fazio non ci sta a subire passivamente le intromissioni della politica nella produzione televisiva, c’è da dire anche che il fatturato di “Che tempo che fa” è estremamente alto e una gran parte, come ha dichiarato lo stesso Fazio, viene dagli spot pubblicitari. Se un prodotto televisivo rende più di altri è giusto riconoscere lo stesso compenso degli altri a chi ci lavora?