Sushi Festival a Roma, istruzioni per l’uso
Sono diversi anni ormai che la cucina giapponese è entrata a far parte del menù settimanale degli italiani, e lo ha fatto prepotentemente, senza chiedere il permesso, se non con la promessa (almeno nella maggior parte dei casi) di concedere a tutti i curiosi un peccato di gola illimitato.
Già, perché la popolarità dei piatti tipici del Sol Levante si deve al fenomeno AYCE – acronimo di All you can eat – una vera e propria moda che, seppur non senza resistenze e scetticismi, è riuscita a conquistare proprio tutti.
A dir la verità, malgrado sia difficile trovare una persona che non abbia impugnato almeno una volta le hashi per portare al proprio palato una fetta di sashimi, sono davvero in pochi coloro che possono affermare di conoscere il vero sapore del sushi e di tutte le sue declinazioni.
Dai più tradizionali a quelli contaminati dallo spirito fusion, i piatti della cucina giapponese proposti nei ristoranti asiatici sono i più disparati, ma non tutti sono preparati secondo regola e con materie prime di qualità.
Sembra, tuttavia, che per i sushi lovers sia finalmente giunta l’occasione per rifarsi e provare la vera cucina asiatica, e per farlo non servirà allontanarsi poi così tanto da casa, perché domenica 9 aprile, a Palazzo Brancaccio, si celebrerà il Sushi Festival.
Già virale a poche ore dal lancio dell’evento sui social, realizzato in collaborazione con Roma.Eat, si tratta dell’appuntamento che ancora mancava sulla scena romana. Oltre 12 ore di degustazione in una delle location capitoline più apprezzate, circa 10 corner in cui assaggiare i diversi piatti proposti con l’obiettivo di creare un temporary restaurant d’eccezione, per una giornata che difficilmente passerà inosservata.
E se queste sono le premesse, non potevamo non rivolgerci al Responsabile della Comunicazione dell’evento, per scoprire qualche informazione in più sul festival che sta incuriosendo migliaia di romani.
“Roma voleva un evento di questo tipo e noi abbiamo sentito l’esigenza di realizzarlo. Già in passato abbiamo lanciato appuntamenti culinari con la formula festival che hanno raccolto un grande consenso e, quando abbiamo intravisto la possibilità di realizzare il Sushi Festival in una location come Palazzo Brancaccio, che offre anche un giardino immenso, non abbiamo perso tempo” spiega.
A partire dalle ore 12:00 fino alle 23:30, a presidiare i dieci corner – dove verrà prodotto tutto a vista – saranno i sushi man di alcuni dei più apprezzati ristoranti giapponesi della Capitale, dai più storici alle new entry, che qui potranno dare spazio alla loro creatività proponendo una loro personale versione dei piatti a base di riso e pesce: si tratta di Mahalo, Chef Nestor Worls, Ginza Gold, Kuro Club, Nojo, Sui Generis, Sushidre e Yume Fusion.
“Abbiamo selezionato i locali che reputavamo i migliori sulla base non solo del nostro gusto, ma anche dei feedback e della web reputation. La nostra volontà era di includere nella rosa dei partecipanti soltanto i ristoranti propriamente giapponesi, e soprattutto di escludere nel modo più assoluto dal Sushi Festival i locali all you can eat ” racconta in merito al criterio di selezione dei ristoratori.
E mai scelta fu più azzeccata, considerando il polverone alzatosi nei giorni scorsi sui ristoranti giapponesi AYCE.
Con un biglietto d’ingresso dal costo di 15 euro tutti gli avventori potranno assaggiare 10 pezzi di sushi insieme a un calice di vino o di bollicine, e i più affamati, con un supplemento di dieci euro, potranno proseguire con la degustazione di altri pezzi.
“Con una proposta di questo tipo è venuta da sé la “formula degustazione”, che ben si sposa con un alto livello gastronomico e con una cornice come quella di Palazzo Brancaccio” .
Ma al Sushi Festival non si vizierà solo il palato, perché ci sarà spazio anche per show cooking, laboratori per bambini, workshop e molto altro ancora.
Insomma, sembra impossibile poter resistere alla tentazione di prendere parte a questo speciale evento dedicato al Sol Levante: non resta che iniziare con il conto alla rovescia!
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