Treviso un nuovo caso di femminicidio
A Treviso un nuovo caso di femminicidio: Irina BaKal è stata uccisa dall’ex fidanzato Mihail Savciuc, le ha spezzato la mascella con una pietra e poi le ha stretto il collo, la giovane era incinta di sei mesi. 19 anni Lui, 21 il prossimo agosto Lei, il ragazzo è uno studente dell’Istituto tecnico Ipsia di Conegliano, lei faceva la barista, i giovani entrambi di origini moldave si erano lasciati pochi mesi fa, la ragazza aveva scoperto di aspettare un bambino ma Mihail non voleva saperne e aveva già una nuova fidanzatina.
Irina si era trasferita in Italia dal 2010 con la mamma che di professione fa la badante, la ragazza abitava a Conegliano in una casa con altri coetanei, lì aveva conosciuto Mihail. Anche se non stavano più insieme, e di quella gestazione non ne aveva ancora parlato con la mamma, Lei quel bambino voleva tenerlo e aveva chiesto al futuro papà di riconoscerlo, ma il giovane pressava insistentemente Irina affinchè abortisse.
Domenica la lite fatale, Mihail chiede a Irina l’ennesimo incontro, sarà l’ultimo, al costante rifiuto della giovane nell’interrompere la gravidanza, Mihail “sbrocca” raccoglie una pietra, colpisce ripetutamente la ragazza sul volto e sulla testa, poi la strangola. Prima di disfarsi del corpo sotto un manto di foglie secche in un boschetto del Vittorio Veneto, tra le colline trevigiane, le strappa collanina e anello per rivenderle ad un Compro oro, giocherà quei pochi spicci macchiati ai videopoker.
La mamma che non riusciva più a contattare la figlia da domenica sera, allarmata, ne ha denunciato immediatamente la scomparsa. È stato grazie al Compro oro che si è riusciti a risalire così celermente al colpevole, il negoziante, aveva regolarmente registrato le generalità del venditore, e aveva riconosciuto gli oggetti nelle fotografie della ragazza fornite dalla madre al Commissariato di Conegliano.
Gli agenti di polizia hanno raggiunto Mihail mercoledì all’uscita da scuola, e lo hanno condotto presso il comando competente, dopo un lunghissimo interrogatorio, tante bugie e contraddizioni, il giovane alla fine è crollato e ha confessato l’efferato omicidio sostenendo di non essere il padre e di non volere quel bambino. Ora Mihail è in carcere, a Treviso, in stato di fermo indiziato di omicidio, oggi ci sarà l’udienza di convalida.
A Treviso un nuovo caso di femminicidio, forse nella forma più “infame” che esiste, perchè a morire è la vita nella vita.
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