La meravigliosa isola di Cuba, rinomato arcipelago dei Caraibi, non è solamente sinonimo di fascino e felicità. Questa terra felice che “sorride sempre” e dove è sempre Carnevale, ha alle sue spalle una storia insolita e travagliata, e il volto di Cuba è come quello di una bella donna con troppi scheletri nell’armadio: il riassunto di tutte le sue condizioni e contraddizioni. Le sue strade non solo sono dominate dall’impetuoso profumo del sigaro e del rum, da slogan socialisti e imponenti grattacieli, dal frastuono delle musiche caraibiche e dalla luce brillante dei suoi colori, ma anche dal ricordo della più sanguinosa repressione politica e civile degli ultimi tempi, dalla memoria della dominazione e dell’isolamento e dalla reminiscenza delle tante lacrime di gioia e dolore versate in questa terra.

Cuba è una terra di promesse e di speranze, dove coesistono imperterrite due facce della medaglia, quella bella, colorata e allegra e quella che mostra i segni delle difficoltà interne. Dopo che vi abbiamo mostrato il lato più turistico di Cuba ora vi sveliamo l’altra faccia di quest’isola.

LA FUMIGAZIONE E I CARBONEROS

La fumigazione è un metodo di disinfestazione contro germi e zanzare, fatta attraverso gas, cosidetti fumiganti, che hanno il compito di soffocare, avvelenare e debellare i parassiti. Tra i gas più utilizzati: la benzina, estremamente tossica per le persone, il diesel, la fosfina, l’acido cianidrico e tanti altri. Con cadenza mensile si deve procedere alla fumigazione di tutte le case dell’isola e non ci si può sottrarre da tale pratica, pena: la segnalazione al comitato di quartiere. Dopo essere stata effettuata, ogni persona annota su un foglietto la data e il giorno della prossima disinfestazione. Quest’esperienza, tipicamente cubana, può durare da un paio di giorni a qualche mese e vede come protagonisti una schiera di uomini grigi che con uno strano attrezzo riescono a sommergere di fumo un intero stanza, edificio o stabile.

Un’altra realtà che riguarda il fumo, seppur in modo diverso è quella dei Carboneros che, in situazioni estreme, tra un caldo impetuoso e condizioni durissime producono il carbone, utilizzato poi in tutta l’isola di Cuba con fini differenti, ad esempio per cucinare. Il lavoro inizia con la raccolta della legna giusta che poi viene accatastata in un modo tale da creare un cumulo detto “mesa”, si riveste di erbe e foglie di palma, si copre tutto di terra ed infine si fa bruciare. Il cumulo poi va accudito senza sosta di giorno e di notte per una settimana e alla fine, smontandolo a poco a poco, il carbone si fa raffreddare, si spegne il fuoco e si raccoglie tutto in un enorme sacco. I carboneros lavorano tutto il giorno, per diversi giorni, sopportando un caldo tropicale e una devastante nube di fumo che li avvolge, ovviamente tossica per l’uomo. Tutto questo per quanto? 2,60 pesos (poco più di dieci centesimi) a sacco. Si tratta di un lavoro che aliena l’uomo, che distrugge corpo e mente, un lavoro arduo che ha come protagonisti sia uomini che donne.

IL BARRIO ILLUSTRATO E L’HABANA VIEJA: LE DUE REALTA’ CUBANE

Tra i posti dimenticati nel mondo dall’uomo, tra una pozzanghera e un muro crollato, si erge il quartiere povero di Cienfuegos. Qui, tra spazi strettissimi, le baracche sono così vicine le une alle altre tanto da non far filtrare nemmeno i raggi del sole. In questo quartiere vivono uomini, donne e bambini che, nonostante le misere condizioni in cui vivono, sorridono sempre e sono pronti a regalare sempre un abbraccio al mondo. In questo minuscolo barrio cubano i bambini sono pronti a incantarci con le loro favole, sorridendo della nostra “terrena” ingenuità, facendoci sentire accolti come a casa nostra. Si respira un senso di pace e di purezza e per un attimo ci si sente catapultati nel fantastico mondo di Aladino. Ma basta aprire gli occhi per capire che non è così e a fare la differenza è quel sorriso, quel calore umano che queste persone danno, dopotutto “Non esistono posti brutti finché c’è l’infanzia e il sorriso”. Tra vicoli deliziosi e negozietti sofisticati si erge l’Havana Vieja: un luogo che non è, ma vuole essere. Scissa in due tra la parte dedita al turismo e la parte dell’estrema povertà, incanta tutti per la sua vena che oscilla tra decadente e radical chic. Tra il profumo delle uova, cartelli scritti a mano e i ferri arrugginiti di una palestra, tra i panni stesi alle finestre, gli anziani che brulicano nelle piazze e i bambini che corrono tra le strade; l’Havana Vieja è un realtà piacevole e allo stesso tempo ricca di ricordi.

 COMBATIMENTO TRA GALLI, JUDO E ALTRE USANZE

Il popolo cubano, con la sua tenacia e la sua forte identità è sempre pronto a difendere a gran voce i suoi usi e costumi locali, sempre pronto a combattere per vivere a fondo la vita e la sua “noche latina”. Sono tante le usanze di questo popolo e così, dalle tradizioni più semplici come quelle legate al matrimonio e ai processi per la cerimonia di nozze, ci sono quelle più complesse, che vanno dal cruento combattimento tra galli al “massacro” di un maiale in piazza.

  • combattimento tra galli: attività cruenta e organizzata con il fine dell’intrattenimento e del gioco, dove due galli, allevati per tale scopo, vengono incitati a combattere tra di loro, come due centurioni romani. Il combattimento termina solo quando uno dei due galli trova la morte. Ovviamente per gli animalisti tale pratica è inconcepibile ed infatti quotidianamente a Cuba si assiste a manifestazioni mirate a sopprimere tale pratica.
  • Judo: è uno sport molto praticato, che fa parte della tradizione e della nazione cubana. I cubani sono molto dediti allo sport e in particolare Fidel Castro fondò l’Inder, l’Istituto Nazionale dello Sport, educazione fisica e ricreazione, volto a garantire la formazione sportiva della popolazione.
  • “Massacro” di un maiale per strada: massacro inteso come sinonimo di pulizia. Ebbene si a Cuba, i maiali vengono puliti per strada, per un rito o per essere mangiati? Non cambia. Operazioni del genere non vengono mai fatte all’interno di una casa per questioni di spazio.

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