Prima la pensione, poi l’espatrio: 40 denunce per truffa all’Inps
Prosegue senza sosta la lotta contro l’illegalità e le frodi a danno delle casse dello Stato. Secondo quanto riportato da Rai News, sono 40 gli autori della truffa all’Inps , tutti cittadini stranieri ultra sessantenni, e residenti in Italia da oltre un decennio, che richiedevano e percepivano indebitamente la pensione. A scavare in fondo all’intera faccenda le forze dell’Ordine di Savona, i quali hanno reso noto che i responsabili della frode si allontanavano e varcavano i confini del territorio italiano, senza avvisare, come prevede la legge, di non essere più residenti nel nostro Paese, continuando a ricevere il denaro e procurando, di conseguenza, un ingente danno alle casse dello Stato, circa mezzo milione di euro.
Espedienti ad hoc, quelli messi a punto dagli evasori ultra sessantenni, che, tuttavia, non costituiscono dei casi isolati di truffa all’Inps: sul sito dell’Ansa si legge che, non più tardi di un giorno fa, sono stati ottenuti, al Tribunale di Bolzano, una ventina di patteggiamenti – tutti tra i 10 e i 30 mesi – per una quarantina di persone, indagate per oltre 200 mila euro di contributi Inps, ottenuti in modo illegittimo, e accusate di concorso in truffa, nell’ambito dell’inchiesta “Easy Money”.
Gli indagati, stando a quanto è emerso dagli atti, avrebbero ottenuto dei contributi previdenziali per la disoccupazione dall’Inps, anche se non ne avevano diritto. I diretti interessati avrebbero, poi, rinunciato a una parte del denaro ottenuto a favore di un unico destinatario, Erich Mulsner, impiegato dell’ente che avrebbe preteso la quota per il favore fatto. La posizione di Mulsner resta ancora aperta e da chiarire, tuttavia queste vicende legate all’Inps rimangono il segno indelebile di una piaga sociale ed economica difficile, nonostante le continue lotte contro le frodi e l’illegalità, difficile da arginare.
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