Tassisti in rivolta: no al decreto Milleproroghe e a Uber
Sono durate tutto il giorno, a Roma, Milano e Torino, le proteste dei tassisti contro il rinvio delle norme anti Uber. Nel mirino delle auto bianche il decreto Milleproroghe. “Siamo qui per difendere il nostro lavoro”.
Taxi in protesta in molte città d’Italia, per l’approvazione della proposta a prima firma Linda Lanzillotta (Pd), che rimanda al 31 dicembre 2017 il termine entro cui il ministero dei Trasporti deve emanare il provvedimento contro l’esercizio abusivo del servizio taxi e Ncc. Per i tassisti si tratterebbe di una sanatoria volta a favorire Uber.
Si tratta dell’undicesima proroga consecutiva, motivata, riferiscono i tecnici del Senato, dai “timori per la limitazione della libertà di concorrenza nel settore che la sua applicazione avrebbe comportato”.
Ma le storiche auto bianche hanno protestato con grande fervore “Siamo qui per difendere il nostro lavoro.Non possiamo accettare che qualcuno metta in mano alle multinazionali il nostro lavoro per biechi interessi personali e quindi cerchi di sdoganare il servizio pro Uber o pro qualche grande multinazionale”.
A Torino i tassisti sono stati appoggiati dalla sindaca Chiara Appendino e a Roma il 22 febbraio è stata fissata un’assemblea nazionale dei tassisti per decidere una linea a seconda di ciò che verrà deciso. Intanto loro si dicono pronti a portare avanti la loro battaglia “Se non riceveremo soddisfazione andremo fino in fondo, possiamo rispondere solo in quel modo lì”.
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