Adolescente violentata sul treno: la sicurezza che non c’è

la sicurezza che non c’è

Ennesimo episodio increscioso verificatosi a Milano, ai danni di una minorenne di sedici anni. Picchiata e violentata su un treno che viaggiava in direzione Mortara, la giovane adolescente è diventata vittima di una microcriminalità che si sta sempre più diffondendo. La sedicenne era partita dalla stazione di Porta Genova e, mentre stava tornando a casa da scuola, è stata aggredita e molestata da due uomini, non ancora individuati. Gli agenti sono al lavoro per ricostruire con esattezza gli spostamenti della ragazza durante il tragitto da scuola alla stazione di Porta Genova, ma al momento si presume che i due assalitori abbiano pedinato la giovane fin dalla sua uscita di scuola.

treno milano

Ora, in attesa di ulteriori aggiornamenti, è necessario (per quanto possibile) analizzare il motivo per cui continuano a verificarsi episodi di violenza e di microcriminalità in quei luoghi pubblici in cui la sicurezza dovrebbe essere fondamentale. Una sicurezza che non può e non deve passare in secondo piano e che pure continua a non essere messa in atto adeguatamente. E al netto di questa mancanza si sta facendo sempre più strada quell’abitudine tutta italiana di correre ai ripari subito dopo che si è verificato il fatto, cominciando a sorvegliare la zona e gli ambienti esposti a maggior rischio, senza però mantenere una linea costante di sicurezza che mostri un progetto a lungo termine. Si tende così a lasciare continui spiragli aperti che permettono a episodi di degrado sociale e criminalità di verificarsi nuovamente. L’unica possibilità per uscire da questo impasse è nella prevenzione.

 

È vergognoso che una sedicenne venga picchiata e violentata nel vagone di un treno, divenendo vittima della criminalità di strada. Ed è inammissibile che nel 2017 non ci sia ancora una sicurezza adeguata nei luoghi pubblici. Tali episodi di criminalità sono ormai frequenti e il rischio è che, con il passare del tempo, questi possano essere considerati fatti all’ordine del giorno, essendo i dati sulla microcriminalità in forte aumento.

 

Ma, ad alimentare ancor più questi avvenimenti è, oltre all’assenza di sicurezza, la relativa rilevanza penale che è essenzialmente pari a zero. In Italia, infatti, la pena per fatti di microcriminalità è quasi nulla e, pertanto, avvenimenti come questi non fanno altro che contribuire ad alimentare tramite i notiziari televisivi quel senso costante di insicurezza che entra continuamente nelle case di ciascun telespettatore. Ma il punto è che l’avvenimento oltre a divenire notizia non fa altro. Non smuove le acque per aumentare la pena laddove risulta essere scarsa e inadeguata, né tanto meno diventa occasione per incentivare controlli di sicurezza a lungo termine. Per questo eventi di violenza, avvenimenti di scippo, di rapine e, insieme, fatti di degrado sociale non fanno altro che aumentare il verificarsi di questi episodi incresciosi, ormai facilmente narrati come realtà autonome e indipendenti, giorno dopo giorno.

 

 

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