Spione fiscale, se la lotta all’evasione diventa un lavoro
Se pensavate che l’elenco dei lavori più strani e insoliti del mondo fosse già sufficiente e completo, ecco un nuovo tassello da aggiungere alla lista che, tra i suoi vantaggi, ha quello di ridimensionare la piaga dell’evasione fiscale internazionale. La nuova “risposta” al mondo del lavoro e del precariato arriva direttamente dall’oltreoceano, e trattasi di uno spione fiscale a pagamento, ovvero un lavoratore (anche straniero) pagato dallo stato per ottenere informazioni su chi tenta di farla franca e di divincolarsi dal pagamento delle tasse.
A plasmare questa tipologia d’impiego, riporta il sito Italia Oggi, è stata la “Canada Revenue Agency” (Cra), l’agenzia delle entrate canadese che giovedì scorso, 8 febbraio, ha deciso di scendere in campo e di dar vita all’ “offshore tax informant program” (Otip), il programma fiscale che consente all’ente di concedere ricompense finanziarie a tutti quei soggetti che aiutano lo stato a trovare più informazioni possibili sui presunti evasori.
La procedura per essere ammessi a questo programma anti-evasione è, nel complesso, abbastanza semplice: il futuro spione fiscale – che, tra i requisiti richiesti, non deve essere mai stato condannato per evasione fiscale, oppure essere ex o neo dipendente federale, provinciale o comunale, rappresentante e imprenditore che ottengono informazioni fiscali di carattere internazionale, o impiegato della stessa agenzia dell’entrate canadese- dovrà presentare al Cra dei dati specifici o delle prove tangibili degli elementi che sta denunciando. Raccolta la documentazione pertinente, l’ente verificherà l’effettiva esistenza dell’illecito e, se la pratica avrà un riscontro positivo (la somma evasa dovrà essere, escluse le tasse federali ed eventuali more, pari o superiore a 100 dollari), procederà alla sottoscrizione di un contratto con l’informatore, che porterà, in un secondo passaggio, alla ricompensa dovuta.
Ma, per quanto insolito e singolare possa risultare, questo sistema canadese di lotta all’evasione non è da considerarsi un unicum nel suo genere: anche gli Usa hanno puntato su un ufficio whistleblower, ubicato all’interno dell’ “Irs” (l’agenzia delle entrate americana), all’interno del quale viene offerta una ricompensa monetaria a tutti i soggetti che raccolgono informazioni tangibili e concrete sugli evasori fiscali internazionali.
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