Italia ai quarti di Coppa Davis
Fabio Fognini rimonta due set a Pella e chiude a favore dell’Italia questo lungo weekend di Coppa Davis. Ai quarti si giocherà in Belgio, vincitore della Germania. Poca gloria per gli azzurri, che hanno rischiato contro un avversario decimato dalle assenze. Fra i top ten, solo Djokovic è sceso in campo nel primo turno, che ha regalato emozioni ma anche la squalifica di un esponente della NextGen.
Italia ai quarti di Coppa Davis, dal 7 al 9 aprile in Belgio. Se contro Goffin o meno si saprà nelle prossime settimane. Gli azzurri si sono imposti sul campo dell’Argentina detentrice del trofeo, riscattando la sconfitta di Pesaro dello scorso luglio e confermando la tradizione che nei quattro confronti diretti fra le due nazionali ha sempre visto vincitrice la compagine in trasferta.
Dopo lo storico successo nella finale in Croazia, l’albiceleste si è presentata a questa sfida in formazione che definire precaria è puro eufemismo. I primi sei della classifica Atp erano assenti, chi per infortunio, chi per condizioni precarie, chi per scelta propria o del capitano. Niente DelPotro, niente DelBonis, aveva dovuto rinunciare anche Schwartzman. L’Italia schierava invece gli elementi migliori, con Seppi reduce da un ottimo Australian Open e il rientrante Bolelli nel doppio. Sulla carta non avrebbe dovuto esserci sfida.
La giornata di venerdì ha confermato le previsioni, Lorenzi ha lasciato tre games per set a Pella, mentre Seppi, che ha sostituito Fognini alle prese con un virus intestinale, si è imposto in quattro parziali su Berlocq. Andreas ha rischiato solo in chiusura, avendo servito sul 5-2 e disputato un tie break vinto in volata 8-6 dopo aver mancato tre consecutivi match point.
Il caldo e l’assordante tifo argentino sembravano essere gli unici elementi dei quali preoccuparsi, ma il doppio di sabato ha mescolato le carte. Barazzutti ha mandato in campo i vincitori degli Australian Open 2015, ma Fognini era reduce dal suddetto virus e Bolelli era all’esordio agonistico dopo l’operazione al ginocchio dello scorso giugno. Desuetudine al campo e postumi influenzali hanno spianato la strada a Berlocq e Mayer nei primi due set, i nostri hanno ripreso campo, nel quinto il livello è cresciuto fino allo showdown del tiebreak. Gli argentini salivano 6-2, cinque punti di fila consegnavano agli azzurri la palla della qualificazione sul proprio servizio, ma Fognini steccava un dritto e il doppio si concludeva 9-7 per i padroni di casa.
Lo scenario è mutato radicalmente domenica: forti raffiche di vento, pioggia, una rinnovata speranza argentina. Lorenzi e Berlocq hanno disputato un lunghissimo incontro, interrotto due volte dal maltempo, che Berlocq ha vinto 6-3 al quinto. Lorenzi può rimproverarsi soprattutto le due consecutive palle break sciupate sul 3-5. La partita conclusa alle 19 locali ha reso necessario il rinvio al lunedì del quinto incontro.
La logica avrebbe previsto in campo Seppi, fresco e pieno di fiducia. Invece Barazzutti ha puntato su Fognini e nei primi due set è parso che il ligure risentisse ancora dei postumi del virus. Dal match point del doppio si è così giunti in 48 ore a un passo dall’eliminazione, pur con un Pella non così diverso da quello asfaltato da Lorenzi. L’argentino ha avuto la possibilità di allungare, quattro palle break nei primi giochi del terzo. Fognini ha tuttavia recuperato un minimo di convinzione e di tennis, vinto terzo e quarto set, al quinto era solo questione di calma. Pur sommando 110 (leggasi centodieci) errori gratuiti, Fabio ha chiuso 6-2 e portato l’Italia ai quarti di Coppa Davis col Belgio.
Chi vince ha sempre ragione, così si dice. Invece non è così, una scelta sbagliata resta sbagliata ed è difficile comprendere quali meriti consentano a Barazzutti di mantenere il proprio posto da quasi un ventennio.
È comunque ai quarti e potrà andare avanti in una Davis che somiglia sempre più a un torneo di consolazione, disertato dai big. Il Belgio non aveva Goffin ma ha vinto in Germania, aggiudicandosi quattro tie break su quattro e con Darcis (il giustiziere di Nadal a Wimbledon 2013) capace di battere sia Kohlshreiber che Zverev. Djokovic ha giocato solo perché uscito presto da Melbourne. La Serbia ha vinto ma Nole è stato sotto un set e un break col russo Medvedev. Ora troverà la Spagna che, priva di Nadal, ha battuto la Croazia malgrado la sconfitta di Carreno Busta con Skogur. Ai quarti Australia e Stati Uniti come la Francia, a prova di assenze grazie alla ricchezza del proprio serbatoio. Si qualifica anche la Gran Bretagna che, senza Murray, è passata in trasferta contro il Canada orfano di Raonic. Pospisil ha conquistato i suoi due punti, ma nel match decisivo fra Edmund e Shapovalov, il 17enne detentore del titolo junior a Wimbledon ha pensato bene di farsi squalificare. Sotto due set e un break ha lanciato con forza una pallina che è finita incidentalmente in faccia al giudice di sedia, per una inevitabile conclusione. La NextGen arranca, sempre di più il circuito tennistico sembra essere un paese per vecchi.
Twitter: @MicheleSarno76