Il ritiro di Lampard: l’addio sui social e un futuro da allenatore

Il ritiro di Lampard annunciato ieri sui social network ha gelato il sangue a tutti gli amanti del bel calcio. Più o meno, ha suscitato la stessa nostalgia che ci assalì quando si ritirò Steven Gerrard. Già, perché le due leggende della Premier League, pur non essendo – inspiegabilmente – compatibili, hanno scritto la storia del calcio inglese e internazionale. Il loro modo di interpretare il ruolo di centrocampista era moderno, sopraffino, anticonvenzionale. Eppure, a 38 anni, Frank Lampard ha deciso di abbandonare il calcio giocato, dopo aver militato nel West Ham, nel Chelsea, nel Manchester City e in MLS con il New York City Football Club.

Questo il post (tradotto) con cui è stato annunciato il ritiro di Lampard:

“Dopo 21 anni incredibili, ho deciso che questo è il momento giusto per ritirarmi dal calcio giocato. Ho ricevuto tante offerte interessanti per continuare a giocare, sia in Inghilterra sia all’estero. Ma a 38 anni sento che questo è il momento per iniziare un nuovo capitolo della mia vita. Sono immensamente orgoglioso dei trofei che ho vinto, di avere rappresentato il mio Paese in più di cento partite e di avere segnato più di 300 gol in carriera. Ho molte persone da ringraziare. Ringrazio i miei genitori per avermi trasmesso valori come il duro lavoro, la dedizione e la professionalità. Valori che porto con me in qualunque cosa faccio. Sarò per sempre grato alla mia famiglia per il loro sostegno, ringrazio mia moglie Christine e le mie due figlie Luna e Isla. Quello che mi avete dato al di fuori del campo è sempre stata la mia forza. Vi amo davvero tanto.

Ringrazio anche i miei amici e le società che sono sempre state al mio fianco. Ringrazio i miei compagni di squadra, gli allenatori, i dirigenti e coloro che hanno lavorato per me dietro le quinte. È stato un privilegio lavorare insieme a voi. Rivolgo un pensiero speciale ai club per cui ho giocato. Prima di tutti il West Ham, che mi ha fatto debuttare nel 1996. Grazie alle persone che hanno creduto in me quando ero un ragazzino. Grazie anche al Manchester City e al New York City FC. Mi sono veramente goduto i miei ultimi due anni di calcio in questi due club, e ho apprezzato molto il supporto che ho ricevuto dal City Football Group e dai fans di entrambi i club.

La maggior parte del mio cuore appartiene al Chelsea, un club che mi ha regalato tanti ricordi grandiosi. Non dimenticherò mai l’opportunità che mi ha dato e i successi che abbiamo raggiunto insieme. È impossibile ringraziare qualcuno individualmente, sono troppe le persone che mi hanno aiutato e sostenuto nei 13 anni in cui ho giocato al Chelsea. Tutto quello che posso dire è che dal giorno in cui ho firmato fino ad oggi, e per tutti i giorni che verranno, sarò per sempre grato a tutti voi per tutto quello che avete fatto per me. I tifosi del Chelsea mi hanno dato tutto e i miei compagni di squadra mi hanno sostenuto in modo incredibile. La loro passione e la loro “fame” mi hanno condotto per mano, per riuscire a dare sempre il meglio di me anno dopo anno. Non ce l’avrei fatta senza di voi.

Ringrazio la FA per l’opportunità che mi ha dato di studiare per diventare allenatore, non vedo l’ora di vedere le occasioni che si apriranno in seguito a questa decisione”.

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CARRIERA E TITOLI

Con il ritiro di Lampard, se ne va anche un pezzo di gloria del Chelsea. Frank Lampard ha giocato 13 anni con i Blues, vincendo 3 volte la Premier League, 2 Community Shield e 2 Coppe di Lega, più 4 Coppe d’Inghilterra, 1 Europa League e 1 Champions League.

A livello individuale, nel 2005, è stato eletto Giocatore dell’Anno. Inoltre, i social ufficiali della Premier League celebrano il ritiro di Lampard citando alcuni dei dati più straordinari della sua carriera: 607 presenze (terzo di tutti i tempi), 177 gol in Premier (quarto posto, da centrocampista!) e 102 assist (secondo posto).

 

Frank Lampard era un centrocampista geniale: aveva la visione di gioco di un regista e il fiuto del gol di una seconda punta. La sua tecnica di tiro era talmente perfetta che quando calciava dalla lunga distanza il pallone sfrecciava verso la porta senza nemmeno ruotare su se stesso. Volava sotto la traversa, ma era immobile al tempo stesso. Lampard nel suo arsenale – come se non bastasse – aveva anche la destrezza negli spazi stretti, il tempismo negli inserimenti e il tocco di fino, a favore dei compagni o direttamente per concludere a rete. Infine, personalità e carisma da vendere, fattori che al leader del Chelsea più glorioso di sempre non potevano mancare.

Dopo il ritiro di Lampard, non ci resta che ripercorrere i suoi gesti tecnici attraverso le repliche. In attesa di avere tra noi un nuovo allenatore che, si spera, sia bravo come lo era con il pallone tra i piedi. Happy retirement, Frank Lampard!

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