Lacci: il nuovo spettacolo di Silvio Orlando
I lacci, avete mai pensato a quel movimento così scontato che ripetiamo ogni giorno per allacciare le nostre scarpe? E se così facendo allacciassimo le nostre vite? Si chiama Lacci lo spettacolo tratto dal romanzo di Domenico Starnone e portato in scena al Teatro Piccolo Eliseo da Armando Pugliese.
Il sipario si apre su una stanza buia: al centro Vanda (Vanessa Scalera) rilegge le lettere scritte al marito Aldo (Silvio Orlando), che è andato via di casa per “ritrovare sé stesso”. Lei lo prega di tornare a casa da lei e dai bambini, tenta il suicidio per poi arrivare ad accettare la separazione. Passano gli anni (ben trenta per la precisione), i due si sono ricongiunti da tempo, ma si sa, nelle cose dove “c’è un ordine apparente, c’è un disordine reale”: così, durante una chiacchierata con il vicino di casa (Roberto Nobile) Aldo racconta la crisi attraversata in passato con la moglie. Parla con nostalgia di quel periodo, della sua storia con la diciannovenne Lidia, del desiderio di libertà che lo spingeva a rifuggire la moglie e i figli, svelandosi in realtà ancora innamorato di Lidia, della quale conserva gelosamente alcune polaroid. D’altro canto Vanda in quegli anni non ha fatto altro che accrescere il suo rancore, inaridendosi sempre più, fino a ritenere Aldo “uno dei tanti”, uno che non le piace peraltro, uno che le aveva fatto del male e che per questo andava punito. Così quei lacci invisibili legano le vite di due persone e anzi di quattro perché Sandro e Anna, i figli della coppia, sono rimasti inevitabilmente segnati dalla vicenda, per cui “si affacciano a presentare il conto a chi li ha preceduti, all’interno di un contesto familiare in questo caso, ma metafora di quanto accade in contesti estremamente più ampi nel tempo e nel mondo che viviamo oggi” dice Pugliese, definendo Lacci “una sinfonia del dolore, del dolore perché questa storia ci parla di un carico di sofferenza che da una generazione si proietta su quella successiva con il suo bagaglio di errori, infingimenti, viltà, abbandoni, dolore appunto”.
Così Starnone-Pugliese penetra la mente dei protagonisti come uno scrupoloso psicologo, scomponendo i loro pensieri e i loro desideri, consentendo allo spettatore di immedesimarsi in ognuno di essi e di seguire lo spettacolo tenendo sempre alta l’attenzione. Impreziosito dalle scene di Roberto Crea e dalle luci di Gaetano La Mela, Lacci è dunque uno spettacolo che non potete perdere: al Piccolo Eliseo dal 25 gennaio al 14 febbraio.
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