Strage Charleston: Roof condannato a morte

Strage Charleston- Dylann Roof, l’autore di quella che viene ricordata come strage di Charleston, è stato condannato alla pena di morte. Il verdetto è stato pronunciato dal giudice Richard M. Gergel della Corte del Distretto Federale di Charleston in Carolina del Sud. La decisione è stata presa da una giuria popolare composta da dodici persone, dieci delle quali di sesso femminile e due maschile, di cui nove bianche e tre di colore. La giuria popolare ha emesso il verdetto all’unanimità, presupposto necessario per poter arrivare ad una condanna di questo genere.

Strage Charleston- Ricordiamo brevemente i fatti: il 17 giugno 2015 Dylann Roof, un suprematista bianco all’epoca ventunenne, si introdusse nella Emanuel African Methodist Episcopal Church, una chiesa di gospel di Charleston per assistere ad una funzione del reverendo Clementa Pinckney. Il reverendo Pinckney era uno dei simboli di quella che viene ricordata come la veglia per Walter Scott un ragazzo afroamericano che pur disarmato venne ucciso da un agente di polizia il 4 aprile di quello stesso anno.

Dopo una quarantina di minuti Dylann Roof che era vicino al reverendo si è alzato e pronunciando deliranti frasi razziste ha scaricato la sua pistola e la sua follia sui presenti uccidendo nove persone tra cui lo stesso reverendo. Successivamente ha cercato di togliersi la vita, ma aveva finito le munizioni quindi è stato fermato da un uomo e da un poliziotto e poi arrestato. Roof ha sempre ammesso la propria colpevolezza per tutti i 33 capi d’accusa che gli sono stati imputati senza mai smentire le accuse. Ha deciso di auto difendersi nel processo e lo ha fatto cercando di dividere la giuria composta in maggioranza da bianchi sperando di trovare almeno un giurato abbastanza razzista da dargli una mano. La sua difesa si è basata infatti sull’argomentazione che proprio non poteva agire diversamente per salvare gli Stati Uniti dallo spettro di una supremazia nera…

 

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