Sputniknews, l’arma di Putin per diffondere la propaganda russa in Occidente

sputniknewsSputniknews, come il primo satellite sovietico lanciato in orbita nel 1957, è il nome del sito web e radio broadcast controllato da Rossiya Segodnya, agenzia di stampa russa fondata nel 2013 dal Cremlino per volere di Vladimir Putin. Sputniknews esiste in 30 lingue, incluso in italiano, ed è il volto dell’offensiva mediatica russa in occidente. Quello che però distingue Sputniknews dalle decine di altri siti d’informazione dalla dubbia autorevolezza è l’imponenza dell’operazione mediatica: con centinaia di ore di trasmissioni radiofoniche giornaliere e il lavoro non-stop di redazioni diffuse in tutto il mondo che si rivolgono principalmente ad un’audience non russa. Nella versione italiana di Sputniknews ci si imbatte in articoli che elogiano l’operato russo in Siria o che screditano il rapporto dei servizi segreti americani sull’ingerenza russa nelle elezioni USA.

Lo sforzo economico è colossale e, secondo un’inchiesta dell’Espresso, spesso le notizie di Sputniknews svettano tra le ricerche Google sui fatti più importanti del mondo all’interno delle finestre sponsorizzate, vale a dire, a pagamento. I temi principali affrontati su Sputniknews Italia sono la politica nazionale e non, l’economia e curiosità sulla vita in Russia. Uno dei tanti siti d’informazione poco credibili? Non proprio, dal momento che Sputniknews investe moltissimo anche nella ricerca delle sue firme, tra cui spicca, nella versione italiana, quella di Giulietto Chiesa. «Il governo di Mosca ha voluto fare un grosso investimento per rendere più moderna la sua informazione e ha fatto scouting in diverse nazioni per accaparrarsi delle firme», spiega all’Espresso Marco Fontana, addetto stampa della regione Piemonte e uno dei redattori di Sputniknews Italia.

Lanciato nel 2014, Sputniknews possiede redazioni fisiche a Washington, Mosca, Cairo, Pechino, Montevideo. In soli due anni di vita, le critiche riguardo falsi e propaganda non sono mancate: Forbes accusò il sito web del Cremlino di aver riportato dichiarazioni false dell’addetto stampa della Casa Bianca Josh Earnest riguardo possibili sanzioni alla Russia in merito alla situazione in Siria, sanzioni mai menzionate nel discorso di Earnest analizzato da Forbes. Ben più complicato è l’episodio che ha visto protagonista Bill Moran, redattore di Sputniknews Washington, che durante l’ultima campagna elettorale statunitense attribuì ad una delle collaboratrici di Clinton una dichiarazione che era invece riportata in un articolo del settimanale statunitense Newsweek. Notato l’errore, l’articolo è stato eliminato, ma i 20 minuti in cui è rimasto online sono stati sufficienti a Trump per visualizzarlo e usare l’erronea citazione a suo favore durante un incontro con i suoi sostenitori. Sputniknews, in sostanza, è uno dei tanti esempi di come l’informazione online sia fragile e incontrollata. Ma soprattutto, testimonia l’impegno di Putin affinchè la Russia torni ad essere protagonista sulla scena internazionale.

 

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