Strage di Istanbul: è ancora caccia al killer

Strage di Istanbul, il killer è di nuovo senza nome. Iakhe Mashrapov, sospettato numero uno, ha negato ogni coinvolgimento nell’attentato. Si trovava a Istanbul solo per lavoro.

immagini.quotidiano.netIstanbul sembra essere tornata alla normalità, almeno apparentemente, dopo che il 31 dicembre scorso, quella che doveva essere una serata “normale”, all’insegna del divertimento e della spensieratezza, si è trasformata in un massacro, provocando la morte di 39 morti e 69 feriti.

E’ la prima volta che l’Isis rivendica un attentato in Turchia, il che fa pensare che lo Stato Islamico abbia dichiarato apertamente guerra al Paese. Questa volta, poche lacrime e tanta rabbia, garofani rossi e candele nel posto del massacro, dove giovani ragazzi si apprestano a dare il loro benvenuto al 2017, un conto alla rovescia fatale.

Intanto è ancora caccia al killer, di nuovo senza nome, dopo che il sospettato numero uno, Iakhe Mashrapov, ha negato ogni coinvolgimento nell’attentato. L’uomo sostiene di essere stato scambiato per l’attentatore per una somiglianza ma di essere stato rilasciato dalla polizia dopo un controllo all’aeroporto di Istanbul.

“Quando è successo l’attacco terroristico, il 31 dicembre, io ero in Kirgizstan. Non ho alcun legame con l’atto terroristico in Turchia. Dal 2011 vado a Istanbul per lavoro», ha precisato il giovane, dopo che anche le autorità avrebbero confermato la sua innocenza.

Pur senza certezze sull’identità, il quotidiano turco Hurriyet riporta che il killer sarebbe stato addestrato in Siria dagli jihadisti dell’Isis: lo proverebbe il fatto che l’uomo abbia sparato tenendo l’arma a fianco e non come un cecchino, tecnica che potrebbe aver appreso negli scontri strada per strada nei quartieri residenziali siriani.

attentato-1-maxw-654La polizia di Istanbul ha arrestato otto sospetti, e per ora l’unica certezza sono le origini asiatiche dell’uomo, da quanto testimoniano le immagini riprese dai video e dalle testimonianze della gente.

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