Le dichiarazioni del Cremlino sulla morte dell’ambasciatore russo: «accelerare la lotta al terrorismo»
In seguito alla morte di Andrey Karlov, ambasciatore russo in Turchia dal luglio 2013, le dichiarazioni del Cremlino rivendicano un’accelerazione della lotta al terrorismo. Il presidente Putin ha definito l’aggressione una «provocazione, volta a sabotare le relazioni tra Mosca e Ankara e ad arrestare il processo di pace che è stato avviato dalla Russia, dalla Turchia e dall’Iran», inoltre ha aggiunto che «vi può essere solo una risposta – accelerare la lotta al terrorismo». «Dobbiamo scoprire chi ha diretto la mano del killer» ha affermato Putin, pertanto investigatori russi si uniranno a quelli turchi nell’indagine sull’assassinio di Andrey Karlov. Al riguardo, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha reso noto l’invio in Turchia di 18 ufficiali russi «in base all’accordo raggiunto durante una conversazione telefonica avvenuta ieri sera tra il presidente Vladimir Putin e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan».
Il Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha dichiarato che «la morte dell’ambasciatore russo in Turchia impone a noi tutti di lottare in modo ancora più deciso contro il terrorismo» ed ha aggiunto che «non vi devono essere concessioni ai terroristi». Secondo l’agenzia di stampa Interfax l’incontro tra i Ministri degli esteri di Turchia, Russia e Iran si terrà nonostante la morte dell’ambasciatore e al riguardo, Lavrov ha sottolineato la sua convinzione sul fatto che tale incontro «possa permettere di raggiungere degli accordi che faranno avanzare in modo concreto il processo di soluzione politica per la Siria, creando le condizioni per una consegna più efficace degli aiuti umanitari, non facendo alcuna concessione ai terroristi».
Tra le dichiarazioni del Cremlino vi è anche quella della portavoce del Ministro degli Esteri, Maria Zakharova, che condannando l’attacco come un atto di «terrorismo», ha dichiarato che la Turchia ha assicurato che vi sarà un’accurata indagine e i responsabili saranno puniti, aggiungendo che «la memoria di questo eccezionale diplomatico russo, un uomo che ha fatto molto per la lotta al terrorismo, rimarrà per sempre nei nostri cuori».
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