Fissata a mercoledì la direzione PD
Nervi tesi all’interno del Partito Democratico dopo gli esiti referendari di lunedì scorso. Lo scontro è acceso tra le cosiddette “minoranze” interne e la corrente renziana del partito. Proprio per questo, oltre che per un’analisi del voto sulla riforma costituzionale, è stata fissata a mercoledì la direzione PD nazionale. Una direzione in cui probabilmente si proverà a ridiscutere il ruolo di segretario del premier dimissionario Matteo Renzi: anche se c’è chi è pronto a giurare che quest’ultimo molto difficilmente lascerà il mondo della politica dopo la debacle referendaria.
Intanto i suoi lo difendono a spada tratta. Luca Liotti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, avrebbe twittato durante la giornata di lunedi’ un invito a non arrendersi e a ripartire dal 40% ottenuto al referendum.
Mentre invece c’è addirittura chi giustifica la cocente sconfitta alle urne con una povertà intellettuale su larga scala del popolo italiano residente nei confini nazionali:
Ma un cambio al vertice della segreteria PD non sembra essere così scontato: molti esponenti della minoranza (Roberto Speranza in primis ndr) non avrebbero al momento un uomo pronto e capace per sostituire Matteo Renzi. Ecco quindi spuntare la possibilità di affidare a quest’ultimo una segreteria pro tempore, in attesa che le acque si calmino. Più o meno la stessa strategia che starebbe adottando Sergio Mattarella in queste ore riguardo alla Presidenza del Consiglio
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