Assenza di Salah nel derby: quanto influirà?
L’assenza di Salah nel derby è stato un duro colpo per Spalletti. L’infortunio dell’egiziano terrà fuori dai giochi l’esterno giallorosso per almeno 21 giorni. Lo staff giallorosso si è già messo all’opera per capire come sostituirlo in vista del big match tra Roma e Lazio in programma Domenica 3 Dicembre alle 15.00 all’Olimpico. Quanto influirà la sua assenza nel derby capitolino?
SALAH E DZEKO, LA COPPIA D’ORO
Per analizzare la situazione, possiamo cercare il supporto delle statistiche. La squadra di Spalletti, con i suoi 33 gol all’attivo, quest’anno si è imposta come squadra più prolifica della Serie A. Il contributo più cospicuo arriva soprattutto dalle reti di Dzeko e Salah, che insieme hanno segnato 20 dei 33 gol totali. Focalizzandoci sull’egiziano, il suo score parla di 8 reti e 4 assist in 14 presenze in campionato.
L’importanza di Salah però va interpretata contestualizzando queste importanti statistiche nel gioco giallorosso. Un gioco che prevede una costante ricerca del gol. Non a caso, la Roma detiene il primo posto in classifica anche per quanto riguarda la classifica dei tiri e degli assist. E, ancora una volta, Salah e Dzeko ricoprono un ruolo fondamentale. L’egiziano è il top assist-man della Serie A con ben 13 assist totali, 4 dei quali si sono rivelati vincenti. Per quanto riguarda i tentativi a rete, Edin Dzeko è il migliore in campionato con 34 tiri in porta, mentre Salah è terzo classificato – dietro a Immobile – con 24 tiri.
Da questi dati emerge un fattore: Salah, oltre ad avere un ottimo score individuale, si è rivelato un ottimo partner per Edin Dzeko. La Roma, infatti, è l’unica squadra ad avere due giocatori ai vertici delle classifiche che riguardano le statistiche offensive. I due attaccanti si cercano costantemente e creano spazi importanti l’uno per l’altro tra le maglie avversarie. L’assenza di Salah, letta anche in funzione del tandem con Dzeko, implicherà necessariamente un cambiamento nelle manovre offensive giallorosse.
ASPETTO TATTICO
Spalletti ha palesato più volte la sua stima per Momo Salah. Grazie al suo allenatore, ha imparato a “incuriosirsi” per attaccare lo spazio alle spalle della difesa avversaria. Un’abilità, quest’ultima, che possiamo riscontrare guardando gli highlights delle sue partite e, soprattutto, dei suoi gol.
La capacità di attaccare gli spazi di Salah è determinante per almeno due motivi tattici: permette alla Roma di essere pericolosa anche in fase di non possesso; crea un’alternativa di gioco quando la punta centrale è marcata a uomo.
Nel primo caso, parliamo delle classiche ripartenze in contropiede. Grazie alla sua velocità dirompente, Salah è in grado di esprimere il meglio di sé quando viene lanciato nello spazio. Questa soluzione si rivela molto efficace in particolar modo nei big match, quando entrambe le squadre si sbilanciano per cercare il gol. L’esempio più eclatante in questo senso è stato l’ 1-3 contro il Napoli in trasferta, dove Salah ha letteralmente fatto impazzire i difensori partenopei. Per quanto riguarda l’assenza di Salah nel derby, sicuramente l’egiziano avrebbe potuto sfruttare bene le situazioni di contropiede che, in tutta probabilità, verranno a crearsi nella seconda frazione di gioco, dopo una prima fase di studio dell’avversario.
Per quanto riguarda l’alternativa di gioco che offre Salah quando la punta è marcata a uomo, torniamo al tandem delle meraviglie con Edin Dzeko. Ora che il bosniaco è diventato capocannoniere e che molte delle manovre offensive della Roma hanno Dzeko come principale destinatario, le difese avversarie hanno intensificato le marcature sul n.9 giallorosso. Avere Salah in squadra, permette alla Roma di variare le soluzioni offensive anche in questa occasione. Spesso, infatti, il bosniaco viene a ricevere palla sulla trequarti per allontanare i difensori avversari dall’area di rigore, mentre Salah taglia il campo alla velocità della luce per attaccare proprio quello spazio appena liberato da Dzeko. Questo movimento “a elastico” tra i due, permette all’egiziano di concludere a rete anche quando le difese sono molto chiuse.
Quella appena descritta, è un’altra situazione che, con tutta probabilità, potrebbe verificarsi nel Derby capitolino. L’assenza di Salah, invece, implica la ricerca di una soluzione diversa. El Shaarawy è ancora in dubbio, mentre Iturbe (mancino come Salah) offre meno qualità rispetto all’egiziano. Sulla destra, potrebbero avvicendarsi anche Perotti e Bruno Peres, che tatticamente non possono svolgere alla perfezione il lavoro di Salah.
LE ALTERNATIVE
Per sopperire all’assenza di Salah, Spalletti avrà bisogno di effettuare delle modifiche al proprio impianto di gioco. Nessuno invoca alla rivoluzione, ma ad ogni modo bisogna riconoscere che la Roma non dispone di un vero e proprio “doppione” di Salah.
Si parla di un 3-4-2-1, con Perotti e Nainggolan più centrali alle spalle di Dzeko. In questo caso, sarà Bruno Peres a ricoprire l’intera fascia destra giallorossa. Una soluzione che rischia di essere azzardata, sia per la tenuta fisica del brasiliano (non brillantissimo ultimamente), sia per la sua forte attitudine offensiva, poco consona ad affrontare un’eventuale tridente Keita-Anderson-Immobile.
El Shaarawy non è in perfette condizioni fisiche e, forse, non è il caso di rischiarlo in questa fase del campionato (Milan e Juve da affrontare con Salah fuori 21 giorni più la Coppa d’Africa). Nel caso giocasse, il Faraone potrebbe scambiarsi di fascia con Perotti rivelandosi pericoloso per la difesa avversaria per la sua capacità di attaccare la profondità e di ricercare la conclusione. Da affinare invece l’intesa con Edin Dzeko.
La soluzione Iturbe non è totalmente da scartare. Per alcuni versi è il più simile a Salah: anche lui è un mancino che può giocare a destra e dispone di un’esplosività che, se sfruttata in campo aperto, potrebbe far male alla difesa laziale. D’altro canto però, Iturbe è un ragazzo emotivo e, per di più, poco coinvolto nelle partite importanti che la Roma ha disputato. Per caratteristiche, potrebbe andare in difficoltà negli spazi stretti che con tutta probabilità si ritroverà ad affrontare contro la Lazio. Molto più auspicabile un utilizzo a partita in corso, se le squadre tendessero ad allungarsi. Attenzione, perchè tra le alternative a Salah, solo Iturbe e El Shaarawy sanno cosa significa fare gol alla Lazio.
In realtà, c’è un’altra alternativa che il derby lo conosce bene: Francesco Totti. Ovviamente, togliere Salah per inserire il Capitano giallorosso, implicherebbe uno stravolgimento tattico non indifferente. Si tratterebbe di un attacco a due, formato da Totti e Dzeko, con un centrocampo necessariamente più folto. Sappiamo che Totti non scende in campo da un bel po’ a causa di alcuni problemi fisici, ma ora è a disposizione di Spalletti. Le illuminazioni di Totti, in passato, hanno già confermato di sposarsi alla perfezione con le caratteristiche realizzative di Edin Dzeko. Per la Lazio, marcare due giocatori di questo calibro potrebbe rivelarsi molto difficoltoso, specialmente se i due attaccanti riuscissero a muoversi costantemente senza dare troppi punti di riferimento.
D’altro canto, la Roma in questo caso perderebbe un po’ di profondità. Anche quella di Totti, potrebbe essere una scelta in grado di determinare il risultato finale a partita in corso, piuttosto che dal primo minuto.
Come abbiamo visto, l’assenza di Salah nel derby comporta una serie di riflessioni che, in un modo o nell’altro, influiranno molto sull’esito della partita. Bisogna considerare anche che la Lazio non dispone di difensori velocissimi. Quest’ultimo fattore gioca a favore di Bruno Peres, con relativo cambio di modulo. Nel caso El Shaarawy fosse in condizione, probabilmente sarebbe la pedina più giusta per sopperire all’assenza di Salah senza stravolgere il modulo. Poco probabile, invece, l’utilizzo dal primo minuto di Iturbe e Totti.
In ogni caso, l’assenza di Salah incide molto sull’economia del gioco giallorosso, non solo in ottica Derby. Non resta che osservare cosa riuscirà a inventarsi Spalletti. Anche stavolta.
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