Champions: la Juventus prenota gli ottavi
Siviglia-Juventus 1-3. Questo il verdetto del Ramón Sánchez-Pizjuán che consegna ai bianconeri la qualificazione aritmetica e il provvisorio primo posto nel girone. Prima lo svantaggio, poi l’espulsione di Vazquez, il rigore di Marchisio, il sorpasso di Bonucci e la sentenza di Mandzukic. Tutto positivo, dunque, per la Juventus di Allegri? Non proprio.
In Europa si respira un’atmosfera diversa e la Juventus la soffre. Alla vigilia di Siviglia-Juventus, Allegri doveva fare i conti con assenze pesanti, le più importanti quelle di Barzagli, Higuain e Dybala, senza contare comunque le defezioni di Benatia e Pjaca, e Chiellini a mezzo servizio. Insomma, una squadra fortemente decimata che costringe il tecnico livornese a un cambio di modulo: 4-3-3 con Alex Sandro alto a supportare Mandzukic e Cuadrado sulla linea offensiva, ma soprattutto il rispolvero della difesa a 4. Modulo che sembrerebbe molto propositivo ma che si mostra più contenitivo del previsto: Alex Sandro e Cuadrado scalano sulla linea mediana ed ecco formarsi un coperto e guardingo 4-5-1. E infatti così pare l’atteggiamento bianconero, a tratti quasi remissivo che non fa altro che esaltare la manovra andalusa, concretamente più decisa e intraprendente. Tutto confermato dall’inziale vantaggio, seppur fortunato, del Siviglia. Gli effetti amplificano l’atteggiamento timido dei bianconeri, da una parte, e la crescente pressione degli andalusi (sia dei giocatori sia dei tifosi), dall’altra. Poi 2 episodi cambiano, inevitabilmente la partita: prima l’espulsione di Vazquez per doppia ammonizione e poi il rigore di Marchisio allo scadere della prima frazione: Siviglia-Juventus 1-1.
La ripresa, se doveva progressivamente evidenziare, grazie alla superiorità numerica, la supremazia della Juventus sul campo, questo non succede. Anzi, è proprio il Siviglia a tenere il pallino del gioco mostrando maggior abilità nella gestione del pallone e maggior freschezza fisica. Che sia un problema di testa? Che sia un problema di centrocampo? Probabilmente entrambi e forse andrebbero uniti: è il centrocampo che, ancora, appare un mistero. Khedira continua a regalare prestazioni altalenanti, Marchisio è appena tornato da un grave infortunio e Pjanic ancora non si è manifestato. Con questo grande punto interrogativo in mezzo al campo, la Juventus va in sofferenza. E allora è servito aspettare l’inevitabile calo fisico degli avversari, l’inserimento di Sturaro, in grado di garantire più quantità di Pjanic in mediana, per vedere il baricentro juventino alzarsi e prendere in mano il gioco. Maggior pressione e più gestione del pallone hanno garantito a Bonucci di poter attaccare quel pallone che vagava fuori dall’area andalusa e scaricarlo in porta. E addiritura c’è stato il tempo, in ripartenza, in pieno recupero, per siglare la terza rete con Mandzukic. Siviglia-Juventus 1-3.
Nelle note positive comunque possiamo annoverare, oltre alla raggiunta qualificazione, due giovani: Rugani, autore di una partita senza sbavature, attenta e pulita, e Kean, il primo millenial che, dopo aver esordito in Serie A, calca la Champions League.
ALTRI VERDETTI
Conquistano matematicamente gli ottavi, oltre alla Juventus, altre 4 squadre. Il Leicester di Ranieri che risulta ancora sorprendentemente imbattuto, a quota 13 punti in 5 partite. Stasera ha superato 2-1 il Brugge. Poi abbiamo il Monaco che, dopo aver battuto 2-1 il Tottenham, è sicuro anche del primo posto nel girone. Infine, nel girone F, troviamo già qualificate Borussia Dortmund e Real Madrid, che si giocheranno il primato nello scontro diretto all’ultima giornata.
Twitter: @Francesco Nespoli