Servizio delle Iene censurato: influenza i voti del referendum (VIDEO)
servizio delle Iene censurato
Questioni di par condicio, per queste ragioni l’Agcom ha deciso di censurare il servizio delle Iene sul mancato aggiornamento del nomenclatore tariffario in relazione ai dispositivi medici per i disabili, e contenente una serie di interviste al Premier, Matteo Renzi.
Il servizio a cura di Filippo Roma (Iena storica di Italia Uno) doveva andare in onda il 13 novembre, ma a causa della par condicio Mediaset ha scelto di bloccarlo. Le ragioni sono alquanto incomprensibili, dato che l’inchiesta di Roma non aveva alcun tipo di attinenza con il referendum del 4 dicembre ma concerneva i diritti negati dal governo alle persone disabili. Indubbiamente emerge in video la classica verve della trasmissione, Filippo Roma ripercorre dal 2015 al 2016 le tante sollecitazioni indirizzate dal programma al Presidente del Consiglio per l’aggiornamento del nomenclatore tariffario sui dispositivi, di fatto in stand by dal 1997. Oggetto del contendere? Il ritardo della politica e della legge verso il progresso della tecnologia, ormai a uno stato di evoluzione tale da consentire sostanziali miglioramenti della qualità della vita del disabile. Ma il servizio non è solo fatto di richieste, Roma infatti riesce ad evidenziare, sottolineare, rimarcare la contraddittorietà del Premier; tanto che dopo aver ricevuto in regalo dall’inviato un telefono del 1997 (ad memorandum della necessità dell’aggiornamento), lo stesso Renzi utilizzerà l’apparecchio a una conferenza per accaparrare voti. Dal servizio perciò emerge tutto: lo storytelling renziano, l’inaffidabilità delle promesse strappate al Premier con tanto di scadenze e soprattutto l’abituale assenza dello Stato al fianco dei più deboli, tant’è che sarà la Vodafone, commossa, a decidere di donare i puntatori visivi richiesti dalle famiglie.
A questo punto viene da chiedersi cosa c’entri la par condicio. Qual è l’attinenza con il referendum? Forse riguarda l’immagine del Premier? Indubbiamente Renzi non ne esce benissimo. Contradditorio, vago, ritardatario, a tratti sfacciato il Premier appare visibilmente in difficoltà, così che l’autorità garante per le comunicazioni decide di metterci una toppa. «Da quello che mi risulta e da quanto mi hanno raccontato i miei autori, l’ufficio legale di Mediaset ha preventivamente contattato l’Agcom per chiedere informazioni sulla messa in onda del servizio», ha dichiarato Filippo Roma, aggiungendo: «L’Authority ha spiegato che il nostro servizio non poteva andare in onda perché la sola presenza in video del premier a meno di un mese dal referendum avrebbe potuto influenzare il voto degli italiani. A mio avviso si tratta di un’interpretazione della legge un po’ troppo restrittiva». Insomma, siamo di fronte a l’ennesimo caso di censura la quale non si capisce bene a garanzia di chi sia.
@FedericaGubinel
Vai alla home page di LineaDiretta24.it
Leggi altri articoli dello stesso autore
servizio delle Iene censurato servizio delle Iene censurato servizio delle Iene censurato
se