La mano bionica nata nel garage del liceale Andrei Blindu
Si chiama Andrei Blindu, ha 17 anni ed ha creato una mano bionica nel garage di casa. La geniale invenzione del ragazzino di origini rumene è stata presentata sabato scorso a Bologna, ed è ispirata ad Iron Man. “La mia mano ora si muove con un software che risponde ai miei movimenti ma presto ne farò una comandata direttamente dal cervello”, ha spiegato Andrei durante la prima edizione del “TedxYouthBologna”, il concorso sponsorizzato dal Ministero dell’istruzione e dal “Ted” per sviluppare il public speaking, ovvero il saper parlare in pubblico servendosi dell’arte dell’oratoria. Tra i presenti all’evento c’era anche il ministro Stefania Giannini, che ha ribadito l’importanza di abituare i ragazzi a valorizzare le proprie idee mediante il discorso argomentato.
Il giovane inventore ha raccontato di come già all’età di 14 anni abbia sentito il desiderio di programmare qualcosa, e si sia accostato al linguaggio scientifico di Pascal. Successivamente, dopo aver letto un articolo sul web riguardante le protesi robotiche, ha pensato di ideare un dispositivo comandato solo dal cervello, un dispositivo che avrebbe potuto migliorare la vita delle persone disabili. Così, nel garage di casa sua, ha costruito una mano di legno e materiali riciclati, l’ha collegata a circuiti attaccati al suo braccio ed è riuscito a muoverla senza doverla toccare: “Ho scritto un algoritmo che la fa muovere”. Sono stati i suoi professori del liceo scientifico Decio Celeri di Lovere (Bergamo) ad iscriverlo al concorso del Miur, dopo aver visionato la straordinaria invenzione ed aver saggiato il talento dello studente.
Andrei spiega che per il momento fa ancora “cose semplici” con il materiale che trova a disposizione, “ma in futuro utilizzerò altri materiali perché il legno non è adatto alla realizzazione delle protesi”. Attualmente è impegnato nello studio, il prossimo anno conseguirà la maturità, ma ciò non lo distoglie dal pensare al futuro: “Andare all’estero? Mi piacerebbe, magari dopo la laurea: se mi chiamasse il Mit andrei subito”, e poi “aprirò la mia azienda e produrrò dispositivi come questo”.
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