Boschi contestata a Zurigo
La ministra Elena Boschi contestata anche a Zurigo? Si. Domenica la ministra Boschi era in Svizzera nel tentativo di spacciare la sua riforma costituzionale agli italiani ivi residenti. L’evento si è tenuto alla Casa d’Italia a Zurigo ed era organizzato dal PD elvetico. La ministra ha tenuto il suo solito comizio in cui effettivamente di riforme si parla poco ma gli slogan abbondano. Ovviamente pur “giocando in casa” la ministra ha trovato chi voleva confrontarsi con lei, forse proprio quando diceva le balle più grosse.
Ma una cosa è sproloquiare, altra cosa è rispondere a precise domande o contestazioni che si muovono dalla platea. Questa è considerata lesa maestà…non sta bene. Del resto la ministra deve confrontarsi con i cittadini con nulla in mano e questo è davvero complicato. Comunque i fan della Boschi non mancavano, anzi, ed hanno aiutato la ministra a tacitare i “contestatori”. Si sono quindi pappati una serie interminabile di scemenze che nulla hanno a che vedere con la legge costituzionale. Alla fine a tre persone del pubblico è stato concesso l’onore di poter fare delle domande alla ministra. Del resto a chi è stato presente è sembrato che non di confronto si fosse trattato ma di un monologo. Il moderatore ha anche fatto presente alla ministra che se l’Italia abbracciasse determinati istituti di democrazia diretta il confronto coi cittadini diventerebbe inevitabile.
In questi giorni la “pasionaria” delle riforme non è l’unica politica che ha attraversato le Alpi. Negli stessi giorni anche la segretaria nazionale della CGIL Rosanna Camusso era a Ginevra. La Camusso, ovviamente, è andata a smentire ciò che va dicendo la Boschi.
L’interesse per quello che pensano gli italiani oltralpe è importante per un Renzi ed una Boschi oramai alla frutta. In Svizzera vivono 482.000 italiani con diritto di voto. Quella elvetica, quindi, è la seconda comunità italiana all’estero per dimensioni dopo quella tedesca. Per questo motivo i “riformatori” cercano con disperazione di raccattare voti ovunque sia possibile. Con quasi tutti i partiti e le organizzazioni sindacali contro, Renzi e la Boschi sono costretti a sgobbare sodo.
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