Intervista a Giuseppe Milici, artista eclettico e senza frontiere
Esistono personalità, nel mondo della musica e dell’arte in generale, che hanno il talento e il coraggio di rinnovarsi, di arricchire ed emozionare chi li ascolta con lavori originali e dalle mille, diverse sfumature: Giuseppe Milici è tra queste. Virtuoso jazzista ed armonicista di fama internazionale, l’artista palermitano vanta, oltre ad un’intensa attività all’interno del piccolo e grande schermo -ha suonato come solista in alcuni dei più popolari show della tv generalista, quali Fantastico, Tarattata, Uno su Cento, e Festival di Sanremo, e ha composto le colonne sonore dei film La TerraMadre e Ninnarò (di prossima uscita)-, prestigiose collaborazioni con musicisti e artisti di spessore e vario genere, da Enzo Randisi a Gino Paoli, dai “Dirotta su Cuba” a Neja, ecc. A meno di qualche settimana dall’uscita del suo nuovo album, The Look of Love, in vendita dal 7 ottobre, siamo riusciti a contattare Giuseppe Milici e ad approfondire il discorso sul suo ultimo, intenso lavoro.
Lei è un musicista senza frontiere e il suo nuovo album, The Look of Love, è diverso dai suoi precedenti lavori e viene percepito, per sonorità e collaborazioni con artisti differenti tra loro (da Neja a Roberto Gervasi), come un racconto inebriante ed emotivo di questa sua duttilità e versatilità musicale. Come nasce l’idea di The Look of Love, e questo progetto è legato ad un determinato periodo della sua vita?
Contrariamente ai dischi che ho realizzato in precedenza, che erano prevalentemente strumentali, questo, anche in virtù della mia passione per il canto e i cantanti, vuole essere un omaggio a tutte le canzoni che per me sono state di fondamentale importanza nella mia formazione, ho quindi deciso di invitare sei cantanti, a mio avviso straordinari, che hanno reso questo sogno realtà. I brani sono molto diversi l’uno dall’altro, quindi considero questo lavoro un po’ rapsodico, ma fortunatamente a renderlo omogeneo ci hanno pensato Papik e Fabrizio Foggia che, con i loro arrangiamenti, hanno reso uniforme il tutto. Ed è stato proprio un paio di anni fa, quando ho conosciuto Papik, che è nata l’idea di questo disco.
Recentemente ha dichiarato che il primo estratto del nuovo disco, Dimmi Cos’è, è stato scritto qualche anno fa, ma la versione vocale è arrivata solo dopo aver collaborato con Alan Scaffardi. Quale caratteristica della voce di quest’ultimo, brillante artista, l’ha colpita maggiormente per la costruzione definitiva del brano (arrangiato, come il resto dell’album, da Papik e Fabrizio Foggia)?
Alan ha una voce straordinaria ed è uno dei pochi cantanti in grado di interpretare, dando grande peso al testo. Queste sono delle doti rare oggi e sono davvero felice che abbia accettato il mio invito a cantare questo non facile brano.
La sua lunga carriera è costellata, dagli esordi con Enzo Randisi a connubi musicali più recenti con Simona Molinari e Fabrizio Bosso (presente anche in The Look of Love, con la traccia Estate), da incontri con cantanti e musicisti d’eccezione. Quale di queste collaborazioni l’ha maggiormente influenzata e arricchita, a livello artistico?
Tutte gli artisti con cui ho collaborato in oltre trent’anni di professione mi hanno lasciato qualcosa, ma il musicista che sicuramente mi ha ispirato maggiormente è stato Toots Thielemans, con cui ho suonato nel 1997 e di cui ho un ricordo indelebile, sia del grande artista che dell’uomo profondo e sensibile.
Negli anni, il cinema ha avuto un ruolo nella sua carriera di artista, tanto da spingerla ad eseguire le musiche per i film Il mago con protagonista Anthony Quinn, Vaniglia e cioccolata con Mariagrazia Cucinotta, La TerraMadre di Nello La Marca, presentato al Festival del Cinema di Berlino nel 2008, e Il Figlio Sospeso di Egidio Carmine. Prenderebbe in considerazione l’idea di tornare a lavorare nel mondo del cinema?
Certamente, adoro lavorare come compositore e ancor di più come compositore di colonne sonore. Da molti anni prendo i film che maggiormente mi piacciono, tolgo il sonoro e riscrivo la mia colonna sonora. Lo faccio solamente perché trovo bellissimo lavorare sulle immagini.
E per quanto riguarda la televisione? Tornerebbe a comporre musiche per il piccolo schermo, date le sue precedenti esperienze come musicista di trasmissioni e fiction di successo, quali Fantastico, il Festival di Sanremo, Tarattata, e il telefilm Avvocato Porta?
La stessa cosa che ho detto per il cinema vale anche per la televisione.
Il videoclip di Kalsa, brano particolarmente struggente di The Look of Love, cantato da Valeria Milazzo, è stato girato a Capo d’Orlando. Che tipo di legame ha con la Sicilia, sua terra natia, e cosa rappresenta per lei questo brano?
Anche se piena di contraddizioni, sono felice di vivere in Sicilia, terra che non lascerei mai, sia per i suoi colori che per i legami affettivi. Il brano Kalsa nasce come colonna sonora di un film dal titolo Ninnarò ma acquista nuova vita proprio nel video girato da Charley Fazio, il quale mi ha chiesto di suonare immerso nelle acque cristalline di Capo D’orlando con la bellissima presenza di Federica Lazzara (eletta nel 2013 Miss Sicilia, n.d.r.)
Lei è un armonicista internazionale, ha suonato in diverse parti d’Europa e del mondo, dalla Svizzera al Marocco, passando per gli Usa, la Polonia e l’Argentina. Che consiglio si sentirebbe di dare alla nuova generazione di compositori e musicisti, artisti italiani o esteri, che muovono i primi passi nel mondo della musica?
A tutti coloro che amano profondamente il mondo dell’arte in generale, dico di non avere mai paura e di non arrendersi mai. Se si ama davvero qualcosa, i risultati arriveranno l’importante è che si ami l’arte e non i risultati che da essa possono derivare.
Progetti futuri?
Oltre alle collaborazioni con i miei musicisti abituali sto per portare in giro alcuni progetti a cui tengo particolarmente. Con Neja, ad esempio, è da un po’ che collaboriamo e a breve inizieremo un tour che ci vedrà impegnati in giro per l’Italia. Con Mario Rosini ho da poco messo su un progetto dedicato alla musica di Stevie Wonder e ad aprile dovrei cominciare una collaborazione teatrale con David Riondino, artista con cui ho lavorato un paio di volte e che stimo tantissimo.
Giuseppe Milici: “Presto un progetto dedicato alla musica di Stevie Wonder
Foto di copertina: Giorgio di Fede
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