Pecci, intervista a tu per tu con “Amleto”
Daniele Pecci, celebre attore televisivo famoso per le sue interpretazioni in serie tv di successo come” Il bello delle Donne”, “Orgoglio” e “Come fai sbagli”,con alle spalle una lunghissima e brillante carriera teatrale, e vari successi cinematografici come Fortapàsc (2009), Mine vaganti (2010), The Tourist (2010), Manuale d’amore 3 (2011) e Maternity blues( 2012), dopo le ultime repliche al Teatro Quirino di Roma del suo innovativo “Amleto” ci ha concesso un’intervista su questa sua originale rilettura della tragedia shakespeariana, che ha conquistato il pubblico romano di tutte le età col suo dinamismo e la sua modernità riscuotendo un grandissimo successo.
Daniele Pecci era sia protagonista che regista di quest’Amleto rivisitato in chiave moderna, caratterizzato da un testo fedele all’ originale ma leggermente tagliato, e tradotto in un linguaggio più attuale per ricavarne una prosa più immediata. Il risultato è stato un Amleto molto più vicino alla sensibilità contemporanea che si è arricchito di ritmo, sarcasmo, dinamismo, soluzioni sceniche inedite e persino di un tocco di humour.
In attesa di ufficiali ulteriori nuove date e città, in cui poter applaudire ancora il bravissimo attore romano nelle vesti del principe di Danimarca, gli abbiamo chiesto di parlarci un po’ di sé e di questa sua ultima creatura a teatro.
Per prima cosa gli abbiamo chiesto parlarci un po’ di questo spettacolo, di come è nato e lui ci ha detto di aver scelto Amleto: “Perché è il testo teatrale più importante della letteratura mondiale di tutti i tempi. Ed è normale che un attore teatrale senta il bisogno di affrontarlo prima o poi.” E se ciò non bastasse a capire questa scelta, già nelle note di regia allo spettacolo, Pecci aveva dichiarato:«L’Amleto di Shakespeare è il testo teatrale più importante dell’era moderna. Vi è in esso un’analisi profonda dell’umano sentire, in rapporto alle problematicità del vivere quotidiano. Meglio di chiunque altro, e soprattutto per primo, Shakespeare è riuscito a raccontare le infinite contraddizioni dell’essere umano, di fronte all’ impegno che questo deve assumersi per poter anche semplicemente stare al mondo; affrontare il futuro, il destino, l’amore, le ingiustizie, le controversie, il dolore, la perdita ecc.(..) In questo senso per me, è il testo più moderno, più urgente, e come tale mi sprona più di ogni altro alla sua rappresentazione, anche in veste registica. Il mio impegno è quello di proporre al pubblico contemporaneo, uno spettacolo contemporaneo”
Un intento a nostro avviso perfettamente riuscito al bravo attore e regista.
Interpretare Amleto è notoriamente un compito non facile, e come sappiamo ogni grande primo attore prima o poi, si cimenta necessariamente con testi immortali come questo. Amleto fu già negli anni ’50 terreno di prova per il giovane Vittorio Gassman, poi anche Albertazzi, Carmelo Bene, Carlo Cecchi, Gabriele Lavia e tantissimi altri si sono confrontati prima di Pecci con questa prova fondamentale.
Quindi l’ Amleto è un passo necessario per un attore che si rispetti ma non solo, quello che molti non sanno è che Daniele Pecci ha un rapporto particolare con l’ Amleto di Shakespeare, cui è particolarmente legato poichè come da lui stesso dichiarato, in precedenti interviste, dopo aver visto l’ Amleto da ragazzo, questo testo gli ha cambiato la vita, perciò vi ha dedicato molti anni di studio e la laurea, infine ecco per arrivare adesso l’ occasione di metterlo in scena, e la recente emozione e responsabilità di farlo al teatro Quirino, intitolato proprio a Vittorio Gassman che ne fu interprete indimenticabile.
Ecco che inevitabilmente alle nostre domande, in cui gli abbiamo chiesto se era soddisfatto del risultato finale, e cosa ritenesse secondo lui che la sua rappresentazione di Amleto avesse in più rispetto a quelle del passato, Pecci ha risposto, secondo noi, con la professionalità e l’ umiltà tipica dei veri perfezionisti: “Non si è mai pienamente soddisfatti, soprattutto con testi del genere, bisogna ancora migliorare e molto, ma devo dire che non ho mai, mai nella mia vita avuto tanti complimenti per un lavoro, e da ogni fascia d’età, ceto sociale, istruzione ecc. certo, non sono mancati i consigli, quelli pure tanti.” Inoltre sulla questione della novità nella sua rappresentazione della tragedia shakesperiana, ha commentato con modestia: “L’unica cosa che ha in più questa rappresentazione è che è l’ultima. Solo uno “sciocco” può pensare di essere veramente innovativo o originale con l’Amleto. Io non ci ho proprio pensato.”
Dopo aver visto a teatro il suo Amleto, trasandato e “maturo”, ci è venuto spontaneo chiedergli in cosa somiglia questo “giovane in crisi”, che vive male il confronto con il “corrotto” mondo degli adulti, al giovane Pecci e lui ci ha sorpreso dichiarando che Amleto :”Mi somiglia adesso, in una sorta di umorismo sarcastico, mi ci ritrovo più adesso che allora, anche perché AMLETO è un uomo ormai, non più un ragazzo.” Interrogato infine sull’insegnamento che quest’ opera ci consegna oggi, Pecci ha dichiarato che il messaggio di Amleto oggi è: “Che vivere e sopravvivere sono due cose diverse, e che per vivere, affrontare tutto ci vuole un coraggio senza pari.”
Questo spettacolo è stato anche una felice occasione per l’attore romano, di lavorare con un cast di bravissimi colleghi. Ben 14 attori lo hanno affiancato in questa avventura,tra cui Maddalena Crippa, Rosario Coppolino, Giuseppe Antignati e Sergio Basile, i quali hanno dato vita insieme a Pecci, ad uno spettacolo contemporaneo e anticonvenzionale, che ha lasciato gli spettatori entusiasti. In particolare gli abbiamo chiesto proprio della sua esperienza con la Crippa, di cui Pecci si è dichiarato molto contento, a noi sembra anche dal punto di vista umano avendo affermato: “E’ stata una bella esperienza ed inoltre è una persona che sa essere dolce”.
Considerato poi qui anche il suo duplice ruolo, che lo ha visto impegnato sia sul palco che alla regia, gli abbiamo chiesto sia come prepara un personaggio, su cui abbiamo appreso svolge un lavoro molto scrupoloso: “Immagino molto, e studio molto a fondo le battute” sia di darci la sua impressione sull’esperienza registica ( non la prima per Pecci ) e di dirci in quali panni si sente più a suo agio, e lui ci ha risposto ancora grande modestia: “Come esperienza è stata bellissima ma anche incredibilmente faticosa. Mi trovo meglio a fare l’attore naturalmente.”
Visto il grande successo televisivo dell’attore, è stato poi naturale a questo punto, chiedergli come mai dopo molta Tv questo ritorno al suo primo amore, il teatro, e quale dei due mezzi espressivi, tra tv e teatro gli piacesse di più, e Daniele Pecci ci ha ribadito il suo forte legame mai interrotto con il teatro: “In effetti non è un ritorno, non mi sono mai veramente allontanato, l’ho sempre fatto.” Per poi subito fugare ogni nostro eventuale dubbio sulle sue preferenze: “Il teatro mi piace di più. Di tutto.”
Pecci ha più volte parlato dei suoi esordi attoriali e di come abbia dovuto lavorare sodo per affermarsi, pertanto interrogato su cosa consiglierebbe ad un giovane che volesse sfondare facendo l’attore ha esclamato: “Gli direi come al solito di studiare ovviamente, ma soprattutto di mettere alla prova la sua volontà. Ce ne vuole tanta.”
L’attore notoriamente è molto schivo e nonostante il grande successo ottenuto e la fama goduta presso il grande pubblico, sembra non tenere in grande considerazione né la popolarità’ tout court’ né l’uso dei social per attirare l’attenzione, infatti della popolarità ha detto: “Non ho alcun rapporto colla popolarità nel senso che non è una cosa di cui mi accorgo”-specificando poi in merito ai social-“Uso Facebook ogni tanto per pubblicare il mio lavoro.”
Un atteggiamento di serietà e riservatezza che va sicuramente apprezzato a nostro giudizio visti molti altri personaggi dello spettacolo intenti sopratutto ad apparire sempre e comunque per cose distanti dai loro meriti artistici e pronti a pubblicare sui social ogni istante anche il più privato della loro vita.
Per il futuro Pecci non ha voluto svelarci ancora cosa bolle in pentola tra i suoi molti progetti professionali, limitandosi a dire che lo aspettano senza dubbio: “Altro teatro. Altro cinema. Altra TV.”
Noi dal canto nostro, vi diciamo che per chi se lo fosse perso, dopo il grande successo del Teatro Quirino di Roma, sarà possibile ammirare ancora l’Amleto di Pecci molto presto, e prima che arrivi l’elenco completo delle date ufficiali vi comunichiamo (in via non ufficiale) in anteprima, alcune dei nuovi appuntamenti che lo vedranno sul palcoscenico, nei panni del principe danese: il 14 dicembre “Amleto“aprirà infatti la stagione teatrale del Teatro Gaspare Spontini di Jesi, per poi proseguire con le repliche in Puglia al Teatro Mercadante di Altamura, il 17 e 18 dicembre, inoltre tornerà successivamente nel Lazio, al Teatro Imperiale di Guidonia Montecelio nel 2017, il 7 e l’ 8 gennaio. Non perdetevelo!