Voto Usa: non solo presidenziali. In gioco anche la cannabis legale
Nella notte tra l’8 e il 9 Novembre il mondo intero è restato con il fiato sospeso per le elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Un evento di portata globale atteso da tempo e che si è concluso con la sorprendente vittoria di Donald Trump. Ma c’è anche un altro voto che si è tenuto in questa tornata elettorale: sicuramente non importante quanto decidere chi avrebbe dovuto essere l’uomo più importante del mondo (così viene definito spesso colui che guida gli Stati Uniti); ma comunque sempre attuale e da non sottovalutare.
I cittadini statunitensi sono infatti stati chiamati alle urne anche per votare in riferimento alla legalizzazione dell’uso ricreativo della cannabis. Una realtà che negli Usa è stata sperimentata già in alcuni stati, come ad esempio il Colorado, l’Oregon e l’Alaska; e che in questa tornata elettorale ha riguardato un’altra manciata di stati, chiamati a decidere riguardo alla regolarizzazione dell’uso ricreativo e nello specifico alla possibilità di auto coltivazione di semi di cannabis di varietà femminizzata e di genere differente da parte dei cittadini. Tra gli stati chiamati ad esprimersi ci sono ad esempio Florida, Arkansas, Massachusetts, Nevada e la California. Che è lo Stato dove, nel lontano 1996, venne sperimentata per la prima volta la legalizzazione della cannabis per finalità terapeutiche. Da allora la California ha il record di marijuana prodotta in tutti gli Usa: il 70% del totale.
Ebbene, proprio in California e nel Massachusetts il referendum sull’uso ricreativo della cannabis è passato. Il totale di stati Usa nei quali l’uso ricreativo è liberalizzato passa quindi ora a sette. La vittoria principale del movimento a favore della liberalizzazione della marijuana arriva proprio dallo stato californiano, dove è stata approvata la Proposition 64 in relazione alla legalizzazione di marijuana anche per uso personale. Questa nuova legge andrà ad equiparare la cannabis a sostanze come l’alcol o il tabacco; e, proprio come per queste due sostanze, verrà ora messo in atto un meccanismo finalizzato a stabilire una tassazione sulla produzione legale della marijuana. La nuova normativa prevede la possibilità di possedere un quantitativo definito per uso personale pari a 28 grammi; oltre che la libera coltivazione nella propria casa di un massimo di 6 piantine. Sarà sempre il governo californiano a concedere le licenze ai soggetti interessati alla vendita della marijuana per uso personale. Insomma, nella notte si è assistito ad un’altra piccola rivoluzione arrivata dagli Usa: non come la vittoria di Trump alle presidenziali, probabilmente, ma pur sempre una novità che cambierà molte cose.