Sisma Bonus e ricostruzione in 4 fasi

La violenta scossa che ha nuovamente colpito il Centro Italia continua a vedere coinvolti non solo coloro che risiedono in quelle zone ma l’intera penisola, toccata nelle radici profonde del proprio passato. Un passato che ad oggi non deve tramutarsi in cumuli di macerie abbandonati quanto piuttosto in nuove consapevolezze per la ricostruzione di un futuro di maggiore prevenzione. E per farlo è necessario ricucire un tessuto di comunità che permetta di avere un sostegno a 360 gradi su tutti i fronti per la rinascita di questi borghi.

 

«Siamo in presenza di un evento veramente straordinario. Sollevati e confortati dal fatto che non vi sono state vittime, vorrei che non dimenticassimo che si è trattato di uno dei più gravi terremoti dell’ultimo secolo. Era dal 1980 che non si subiva una scossa così forte», questo ha dichiarato Renzi durante il Consiglio dei Ministri, riunitosi nella giornata di ieri. Un incontro necessario per la messa a punto dei primi interventi da attuare insieme alle nuove soluzioni del Governo, nel quale l’organizzazione provvisoria dei 40.000 mila cittadini sfollati è stata prioritaria: «Se riusciamo a portare dei containers in tempo utile, probabilmente possiamo evitare che vi siano i sei-sette mesi da trascorrere altrove in attese delle casette di legno – dichiara Renzi durante la sua ricognizione – ma allo stesso tempo non possiamo mettere le casette in pochi mesi perché hanno bisogno di opere di urbanizzazione non immediate. Dunque la soluzione è che possiamo immaginare con il concorso di tutti, in collaborazione con i Presidenti delle Regioni e con i Sindaci che stanno facendo un lavoro strepitoso, di avere dei containers nell’arco di una settimana, diciamo orientativamente entro Natale, tenendoci larghi, così da permettere ai cittadini di rientrare sul territorio appena possibile. La ricostruzione di tutto dopo il terremoto, le gare, i containers, le casette di legno vedranno il coinvolgimento dell’Anac guidata da Cantone perché non vogliamo fare cose meno che regolari». Infine il Premier ribadisce: «Noi ricostruiremo tutto, le chiese, le realtà turistiche e commerciali e vogliamo che il mondo dell’agricoltura ci senta vicini. Il ministro Marina sta lavorando a misure di sostegno sulle stalle e sulle persone che svolgono attività agricole».

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Fondi per l’emergenza sisma

Già a seguito delle violente scosse del 26 Ottobre il Governo aveva parlato dell’estensione dei fondi per l’emergenza stanziati dopo il tragico evento sismico del 24 Agosto che ha colpito Amatrice. Attualmente si parla di un fondo di 40 milioni di euro in favore del Dipartimento della Protezione Civile per finanziare lo stato d’emergenza. Tali fondi serviranno per garantire un adeguato riparo agli abitanti dei Comuni del centro Italia evacuati dalle proprie case. Le tendopoli non vengono prese in considerazione se non per uno stato di emergenza provvisorio (come accaduto nei primi giorni), perché dichiara Renzi «è impensabile pensare di far dormire gli sfollati in tenda». Il premier in seguito ha ribadito come la ricostruzione integrale dei luoghi dilaniati dal sisma sia una priorità. I fondi serviranno per pagare i servizi alberghieri e di ristorazione degli sfollati, oltre alla costruzione dei prefabbricati in legno per la fase immediatamente successiva all’emergenza.

 

Sisma bonus

Con la Legge al Bilancio 2017 era stata annunciata la volontà del Governo della messa in sicurezza e dell’adeguamento antisismico da applicare sul territorio italiano. Dunque viene ampliato ed esteso il bonus per l’adeguamento antisismico nella Manovra economica e finaziaria del Governo. Si tratta del cosiddetto sisma bonus 2017-2021 che permetterà di accedere ad agevolazioni fiscali fino all’80% della spesa sostenuta per gli interventi di messa in sicurezza di tutti gli edifici abbattuti sia integralmente che parzialmente dal sisma. Dunque ricapitolando l’estensione del sisma bonus si aggiungerà ai fondi per la ricostruzione e in tal modo il decreto, che a breve dovrebbe essere discusso e presentato dal Governo, potrebbe stabilire di estendere – come accaduto per il terremoto di Amatrice – il finanziamento al 100% non solo per le prime case colpite dal terremoto ma anche per le seconde così da agevolare il circolo di turisti e villeggianti in futuro e non rischiare di intaccare il riavvio economico per i borghi messi in ginocchio dal sisma.

 

Ricostruzione in quattro fasi

La prima: nell’immediata emergenza, chiederemo a chi può lasciare il territorio di spostarsi qualche settimana. La seconda, intermedia: i container. È meno piacevole della casetta di legno, spendiamo un po’ di più, ma ci consente di riportare lì la gente partendo dall’assunto che le tende a dicembre a Norcia e dintorni sono un problema. Terzo: da dicembre entro primavera-estate si va avanti con la costruzione delle casette di legno. Quarto: la ricostruzione vera e propria per mettere le case a regola d’arte.

 

Nuovo decreto per altre riforme

«L’Italia si attrezza per misure straordinarie nella condivisione e nel coinvolgimento dei cittadini. Nell’arco delle prossime 72 ore metteremo in campo un ulteriore decreto legge per accelerare le procedure e mettere ulteriori risorse per personale e per affrontare l’emergenza». Tale decreto sarà anche volto ad ampliare il numero dei Comuni inclusi nelle misure. Dopo la forte scossa del 30 ottobre che ha coinvolto più comuni, il Governo dichiara che nessun comune resterà fuori dagli interventi e dai finanziamenti.
Non viene quindi a mancare la volontà da parte del Governo di ricostruire. Ricostruire non solo case ma anche storie e nuove consapevolezze. E forse, una volta tanto, riusciamo ad essere tutti uniti sotto un unico progetto comune.

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