Terremoto centro Italia, almeno 40.000 sfollati
È stata una lunga notte, quella trascorsa dai cittadini colpiti dal terremoto, che ha messo nuovamente in ginocchio il Centro Italia. Dopo la prima forte scossa delle 7,43 di ieri, classificata con una magnitudo di 6.5 dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, le successive scosse di assestamento non hanno concesso tregua. La più forte si è verificata stanotte, alle ore 4,27 con epicentro a Norcia, di magnitudo 4.2 con una profondità di 11 km. E, sebbene fossero meno forti della prima, hanno provocato ulteriori crolli, compromettendo ancor più la situazione.
Nel frattempo il numero degli sfollati sale intorno alle 40.000 persone: rispettivamente 25mila nelle Marche, 12mila in Umbria, duemila nel Lazio e mille in Abruzzo. Ma il bilancio è tutt’ora provvisorio e si teme possa aumentare.
Una notte di paura facilmente prevedibile, colma di terrore e angoscia, di cui già, nella giornata di ieri, il commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani aveva parlato, dichiarando: «Non vogliamo deportare nessuno. Sarà una notte difficile ma la gestiremo con le strutture collettive. Non ha senso dormire in macchina, nessuno vuole deportare le persone, noi vogliamo che abbiano la possibilità di vivere una notte tranquilla, dopodiché insieme a loro troveremo le soluzioni. Costruire oggi una strategia non ha senso perché dobbiamo gestire questa situazione.»
A crollare nelle zone colpite dal sisma sono state case, chiese, edifici, e soprattutto storie. Storie di gente che rappresenta l’anima dell’Italia, fatta di località, borghi, usanze e tradizioni che si potranno recuperare, solo ricostruendo oltre alle case, anche nuove consapevolezze.
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