Se è un’anomalia la nuova scossa più forte delle precedenti

In molti si chiedono come sia possibile che la nuova scossa, verificatasi nella giornata di ieri alle ore 7.43, sia stata più forte delle precedenti. Ad onor del vero, il caso sembra essere effettivamente raro ma non per questo impossibile. Come spiegano i sismologi può infatti accadere che la replica di un terremoto possa avere un’intensità superiore di quella che l’ha generata.

Analizzando i due recenti terremoti avvenuti prima di ieri, quello del 26 Ottobre scorso nella zona fra Perugia e Macerata, classificato con magnitudo 5.9, seguiva di due ore la prima scossa di magnitudo 6.0 che il 24 Agosto aveva dato inizio alla sequenza sismica. Al contrario oggi, il sisma di magnitudo 6.5 registrato nella giornata di ieri, è superiore persino a quello di Agosto.

terremoto

A riguardo i sismologi dichiarano che “non esiste una norma. In passato sono già avvenute cose simili”. Un caso, quindi, ritenuto sporadico ma non anomalo. Il sismologo Piersanti, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), ha infatti dichiarato che “il modo in cui può rompersi una faglia non è determinabile a priori e non ha una tipologia svolgimento che è sempre la stessa. Non c’è da stupirsi se una faglia possa spezzarsi con modalità mai viste prima.”

Ad ogni modo, rimane difficile spiegare come mai una replica possa essersi verificata con maggiore intensità rispetto a quella principale. Ma i sismologi rassicurano – per quanto questo possa bastare – che qualcosa di simile era già accaduto precedentemente. Volgendo lo sguardo al passato infatti già a Colfiorito si era verificato un evento simile; e si sospetta che una scossa forte rispetto a quella principale era avvenuta anche Irpinia, nel 1980. Ma la difficoltà nello stabilirlo con certezza deriva dalla dinamica del terremoto: le scosse simiche di allora erano avvenute a decine di secondi l’una dell’altra e soltanto anni dopo si sono riuscite a condurre delle analisi in merito.

Dunque, il terremoto registrato ieri nel Centro Italia differisce dalla sequenza classica in cui le repliche di un terremoto si verificano con un’ intensità e una frequenza che gradualmente diminuiscono, ma non per questo deve essere considerato come un’anomalia.

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