Regioni e zone più sismiche d’Italia? Una domanda ricorrente

L’Italia è un paese altamente sismico: lo sappiamo bene e la cronaca degli ultimi mesi non ha fatto che confermarcelo, per l’ennesima volta. Ogni evento sismico spinge a fare nuovamente il punto della situazione; di una situazione in realtà sempre uguale ma che ogni volta sembra sfuggirci. E allora quali sono le regioni e zone più sismiche d’Italia?

Possiamo dire che, tendenzialmente, l’intera penisola non dovrebbe dormire sonni chissà quanto tranquilli, ma la mappa pubblicata nel 2006 nella Gazzetta Ufficiale dall’INGV, in seguito alla nuova Classificazione del rischio sismico, suddivide i territori in quattro zone, dalla 1 alla 4, con un indice di pericolo decrescente e con una legenda cromatica che va dal viola, al giallo, al verde, al grigio.

Nella zona viola, o meglio nella zona 1 rientrano le regioni e zone più sismiche d’Italia: dall’Abruzzo, e quindi L’Aquila, il Molise, la Campania (soprattutto nella zona di Benevento) la Calabria tutta, fino all’estrema punta dello stivale: Reggio Calabria. Inoltre gli esperti sottolineano anche come sia da tenere sotto controllo la zona del siracusano. Passando alla zona 2, caratterizzata anch’essa da un’alta potenzialità, l‘intero centro Italia è giallo e arancione. Parliamo proprio delle regioni più colpite negli ultimi mesi. Al Nord il rischio riguarda soprattutto la zona di Vicenza. In Emilia Romagna il pericolo si concentra intorno a Bologna, Reggio Emilia e Modena; mentre in Toscana la zona meno sicura è quella di Castelfiorentino. Le Marche, lo abbiamo visto pochi giorni fa, sono a elevato rischio così come l’Umbria. La terra si agita anche nel Salento, Manfredonia e Foggia. Appartiene alla zona 2 anche la parte orientale della Sicilia (tra Messina e Palermo), nonostante la presenza a sud dell’Etna che impenna l’indice di pericolo per Catania. Nella zona 3, quella verde, rientrano tutte le coste; così come il Piemonte e la Valle D’Aosta, il resto della Toscana e parte del Lazio. Sonni ancora più tranquilli possono fare i lombardi. Ma ancor più serenamente possono dormire gli abitanti della Sardegna, di Brindisi e Trapani, territori classificati come zona 4. E lo stesso vale per il Trentino Alto Adige e Milano.

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