Eroina all’Esquilino, cane muore per overdose
A Roma succede che un cane muoia di overdose per aver mangiato una busta di eroina all’Esquilino. Ziggy, questo il nome del cane, era a passeggio a piazza Vittorio con il padrone. La curiosità l’ha portato ad infilare il muso sotto una panchina dove si trovava un piccolo cartoccio. Purtroppo il pacchetto conteneva una dose letale di eroina, soprattutto per un cane. ‘Siamo in guerra. Stiamo valutando le azioni da fare, ma credo che per attirare l’attenzione non ci resti che creare un sacco di caos’, dichiara all’AdnKronos Augusto Caratelli, del Comitato Difesa Esquilino Roma Caput Mundi. Già qualche anno fa, infatti, i cittadini dell’Esquilino vollero attirare l’attenzione sullo stato del loro quartiere bloccandone la circolazione per settimane. Il comitato si è organizzato con delle vedette che pattugliano il territorio e segnalano tutto alle forze dell’ordine. ‘Sono dislocate in punti strategici – continua Caratelli – segnaliamo tutto alla polizia, che, pur non presidiando il territorio, interviene prontamente. Ma poi tutto torna come prima’.
La morte di Ziggy e la presenza così massiccia di eroina all’Esquilino, sono solo una delle manifestazioni del degrado in cui vive il quartiere. “Nei giardini all’interno della piazza succede davvero di tutto – segnala Caratelli – c’è droga, ma anche prostituzione. I bambini non vengono più qui a giocare, e anche a Colle Oppio non possono andare. Il giardino è ridotto una latrina, e non parliamo delle strade intorno: i venditori abusivi sono ovunque”. I giardini di piazza Vittorio sono diventati una piazza di spaccio e prostituzione, protestano dal comitato. Gli acquirenti scendono dal tram, prendono la droga dai pusher dislocati in zona e se ne rivanno. Così anche a Colle Oppio o nella zona dell’Ambra Jovinelli. ‘Ci sono delle zone rosse in cui è impossibile passare dopo le 16:30.
“Il sindaco Raggi e il presidente del Municipio I Alfonsi sanno che ormai la situazione è insostenibile. Noi vogliamo il presidio a piazza Vittorio, se non lo fanno loro, noi prima o poi chiuderemo i cancelli“, è l’ultimo grido d’aiuto di Caratelli.
Twitter: @g_gezzi
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