Nuova legge contro il caporalato: 6 anni a chi sfrutta i lavoratori
Su impulso dei ministri Orlando e Martina, con 346 voti favorevoli e nessuno contrario, arriva al traguardo una nuova legge contro il caporalato: pene più severe, con reclusione fino a sei anni per il datore di lavoro che sfrutta il lavoratore.
Una giornata di vittoria per il lavoro, per la tutela dei diritti e le persone più deboli con una legge contro il caporalato, approvata alla Camera che sancisce innanzitutto pene più severe a chi sfrutta i lavoratori. Una risposta dura contro sfruttamento dei lavoratori in condizioni disumane, da parte di intermediari o datori di lavoro senza scrupolo.
Quello che spesso accade non avviene solo in alcune scende di film, ma nella vita reale e per far fronte a questa situazione ministri dell’Agricoltura della Giustizia e dell’Ambiente, Martina, Orlando e Galletti, hanno proposto una legge, approvata finalmente in via definitiva.
Cosa prevede la nuova normativa? Confisca dei beni come avviene con le organizzazioni criminali mafiose, l’arresto in flagranza, l’estensione della responsabilità degli enti e un aiuto concreto alle vittime del caporalato, fino alla pena della reclusione da uno a sei anni per l’intermediario e per il datore di lavoro che sfrutti i lavoratori, approfittando del loro stato di bisogno.
Montecitorio ha dato quindi l’ok ad una legge che mira a tutelare i diritti fondamentali dell’uomo, e dunque anche le sue condizioni di lavoro là dove vengano violate le norme sull’orario di lavoro e di riposo. Altri parametri presi in considerazione per indicare lo sfruttamento sono le violazioni delle regole per la sicurezza nei luoghi di lavoro, la sottoposizione a metodi di sorveglianza e anche le situazioni in cui i lavoratori sfruttati vengono alloggiati.
Inoltre, per la prima volta si decide di estendere le finalità del Fondo antitratta anche alle vittime del delitto di caporalato.
“Una legge contro il caporalato attesa da almeno 5 anni, un punto di partenza per non avere mai più schiavi nei campi”, così il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina commenta l’approvazione della legge Martina-Orlando sul caporalato.
La Meloni con la stessa franchezza afferma “diciamo che è ipocrita da parte della sinistra votare una legge contro il caporalato quando il principale caporale in Italia è il Governo”.
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