Sergio Mattarella sulla Shoa: «Bisogna essere vigili»
Sergio Mattarella Shoa
Sergio Mattarella, in visita alla Ghetto ebraico a Roma, ha deposto un corona di fiori in memoria del rastrellamento del 16 ottobre del 1943, quando 1023 persone vennero deportate ad opera della Gestapo.
Erano le 5:30 del mattino quando la Gestapo scelse di cambiare il destino di più d 1000 famiglie ebree, residenti principalmente in Via del Portico d’Ottavia e nelle strade adiacenti al ghetto, strappandole dalle loro case per poi dirottarle ad Auschwitz. E il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto ricordare l’abominio di quel rastrellamento, sottolineando l’importanza della memoria: «Va sempre mantenuta con forza una vigilanza contro questi fenomeni». Mattarella ha poi continuato la sua visita presso la mostra allestita in
memoria delle vittime del 1943, in quell’occasione il Presidente della Repubblica ha voluto porre l’accento sull’importanza di tali iniziative: «È significativa, tiene conto in maniera particolarmente viva il ricordo di quanto è avvenuto, lo manifesta. E quindi è davvero istruttivo visitarla. È un omaggio che va fatto ai nostri concittadini che furono rapiti, sottratti alla vita e assassinati».
La mostra dal titolo: “16 Ottobre 1943 – La razzia degli Ebrei di Roma” testimonia attraverso fotografie, lettere, cimeli l’orrore che fu la Shoa. Commovente la sezione fotografica dove scorrono i volti di chi non c’è più, dove si legano immagini e nomi per ricomporre nella mente di chi guarda, il più realisticamente possibile, l’orrore di quel “sabato nero” del 1943. La mostra, visitata dal Capo dello Stato, è stata realizzata dalla Fondazione Museo della Shoah presso la Casina dei Vallati di Via Portico d’Ottavia, al centro dell’ex ghetto romano. È stata inaugurata ufficialmente dal presidente della Fondazione, Mario Venezia, alla presenza del governatore della regione Lazio, Nicola Zingaretti, della presidente della Comunità ebraica romana, Ruth Dureghello, del rabbino capo, Riccardo Di Segni e della neo presidente dell’Ucei, Noemi Di Segni. Presenti anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, l’assessore al Lavoro della Regione Lazio, Lucia Valente, nonché il delegato regionale alla Memoria Umberto Gentiloni.
L’istanza in ricordo delle vittime da parte del Presidente Mattarella non si è fermata a un certo tipo d’anacronismo. Mattarella ha calato il ricordo di ieri attualizzandolo verso il domani, il futuro e i rischi a cui oggi siamo esposti: «Purtroppo lo vediamo in tante parti del mondo – ha detto il Capo dello Stato – in Europa e fuori. Credo che ci siano anticorpi sufficientemente forti, ma va sempre mantenuta con forza una vigilanza su questi fenomeni».
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