Legge sull’eutanasia: l’Olanda sfida la morte
Potrebbe arrivare dall’Olanda la legge sull’eutanasia che sfida la morte. Nessuna cura miracolosa per una vita infinita, anzi, l’esatto opposto, il diritto di scegliere di porvi fine. La proposta di modificare la legge sull’eutanasia attualmente in vigore in Olanda spacca il Paese e le opinioni pubbliche di tutto il mondo.
Nel Paese dei tulipani attualmente è in vigore una legge sull’eutanasia che consente di usufruirne a pazienti malati terminali o in drammatico stato di sofferenza. La proposta dei Ministri della Salute e della Giustizia, Edit Schippers e Ard Van de Steur – pensata per gli anziani – sarebbe finalizzata a permettere il ricorso alla morte assistita anche a chi considera concluso il proprio percorso di vita. Nella lettera che i Ministri hanno indirizzato al parlamento invitandolo a ponderare una proposta di legge, viene difeso il principio secondo cui «le persone che hanno l’opinione, attentamente considerata, che la loro vita sia conclusa devono, sotto criteri strettamente definiti, poter terminare la propria esistenza in una maniera che considerano dignitosa».
La proposta sembra aver incontrato il favore del parlamento e potrebbe diventare legge alla fine del 2017 dopo una attenta riflessione insieme a medici ed esperti di etica. I partiti cristiani sono invece sul piede di guerra, e invocano il rispetto della commissione Schnabel, la quale ha indagato a fondo il tema dell’eutanasia a inizio anno e deliberato che l’attuale legge sull’eutanasia prevede già una casistica completa; la commissione si è detta, inoltre, contraria all’introduzione della pillola per il “suicidio assistito”.
Sebbene la proposta sia pensata per gli anziani varie sono state le dichiarazioni contrarie sulla base che il ricorso all’eutanasia per soggetti in buono stato di salute possa essere attraente per troppe categorie di persone che si sentono escluse dalla società. I promotori della riforma della legge sull’eutanasia hanno escluso la possibilità di estendere il provvedimento a persone depresse, sole e in generale con problemi risolvibili secondo altri criteri.
Visto il clamore suscitato dalla proposta di riforma della legge sull’eutanasia in Olanda, sarebbe bello che anche in Italia si avviasse una attenta discussione sulla materia all’interno delle istituzioni. A partire dalla considerazione che, religiosi o meno, il valore della vita e la tutela del diritto alla vita sono fuori discussione, decidere di morire è in ogni caso una scelta individuale, difficile e forse tormentata. Qui però non si tratta di permettere di morire o meno, che è un atto libero e che ognuno può fare secondo la propria coscienza; bensì di permettere a chi lo vuole di farlo in modo dignitoso, assistito e controllato. E non, come già accade, dover fare da sé causandosi atroci sofferenze o vivere nel tormento.