Bernardo Caprotti, fondatore della famosa catena di supermercati Esselunga, muore all’età di 90 anni. I funerali sono previsti per la giornata di lunedì, in forma del tutto privata. Tanti i ricordi nel mondo della politica: così Maurizio Lupi “Sono debitore a Bernardo Caprotti della sua genialità imprenditoriale, come lo sono molti italiani, in più io gli sono grato per l’onore che mi ha riservato di una sincera amicizia. Con lui scompare un uomo creativo, capace di cogliere le nuove esigenze della società, di creare lavoro e occupazione”; mentre Pierluigi Bersani parla di “un uomo particolare, un uomo che emozionava. Se ne va uno dei più grandi imprenditori italiani. Ma il Dottore vivrà ancora nella sua straordinaria impresa”.

Trasferitosi negli Stati Uniti nel 1951 per fare esperienza nell’industria tessile, cinque anni dopo diventa socio dell’americano Nelson Rockfeller, investendo quindi nella Supermarkets Italiani S.p.A., la prima società volta a fondare supermercati in Italia, tanto che il suo nome compare nel primo supermercato italiano sorto nel 1957 in Viale Regina Giovanna a Milano, chiamato per l’appunto Rockfeller. “Ero l’unico che parlava l’inglese, ma più di questa gran qualità non avevo” così ricordava in un’intervista l’avventura della Supermarkets. Quando poi il socio americano abbandonò, Caprotti rilevò la società dandogli il nome di Esselunga, un nome destinato ad avere grande successo: 150 punti vendita, 22000  dipendenti ed un fatturato di oltre 7 miliardi di euro.

Capostipite dunque della grande distribuzione italiana, Caprotti non concepiva il sistema delle cooperative, tanto che è ricordato anche per la vicenda Coop: nel 2007 fu autore infatti del libro Falce e Carrello in cui rivolgeva accuse alla Coop per aver impedito lo sviluppo commerciale della sua società in alcune zone d’Italia, il che gli costò un risarcimento di 300.000 euro a favore di Coop Italia. Esautoratosi da ogni carica aziendale nel 2013, di recente aveva incaricato la banca americana Citigroup di valutare le diverse richieste per la cessione di Esselunga, per cui avrebbero manifestato interesse Blackstone e Cvc.

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