INTERVISTA| Très in mostra al Quirinetta: “Ecco la nostra arte, tutta da indossare”

Una squadra tutta al femminile, tre giovani creative pronte ad affrontare una scommessa. Hanno fuso moda, illustrazione e fotografia, dando vita a capi raffinati e davvero unici. Il 1° e il 2 ottobre al Quirinetta di Roma terranno la loro prima mostra Très, dalle matite al tessuto. Francesca Rizzello, che assieme a Isabella Mariucci e Pamela Adinolfi, è la fondatrice di Très Mode Auter, ci racconta come è possibile da oggi e grazie a loro indossare l’arte.

trèsCome nasce il brand Très?
Dall’esigenza di dire al mondo “ci siamo anche noi e questa è la nostra Arte”. Abbiamo fuso moda, illustrazione e fotografia per creare un progetto originale che presenteremo a Roma attraverso una mostra il 1° e il 2 ottobre 2016 al Quirinetta, di Roma, in via Marco Minghetti, 5.

Quale è il messaggio che questo innovativo modo di fare moda vuole lanciare?
Frivolezze, fantasie, e leggerezza possono essere indossati ogni giorno con i nostri capi, nonostante i problemi e le difficoltà che ognuno può attraversare in un dato momento. Un capo confortevole, colorato e la scelta di un disegno che rappresenti ciò che siamo può farci sentire coccolate e rassicurate. Credere nei propri sogni è un brand che non passa mai di moda…può sembrare banale ma quand’è che una cosa diventa banale? Quando è talmente ovvia che sta sulla bocca di tutti, e quindi è una certezza.

Quali sfide vi attendono in futuro?
Sicuramente farci strada in un mercato già saturo e ad appannaggio di tanti marchi più che consolidati. La sfida è renderci riconoscibili fra tutti.

tresQuanto è difficile per un gruppo di tre giovani artiste fare imprenditoria in Italia in questo particolare momento storico, economico e sociale?
Moltissimo. In ogni passaggio del nostro lavoro ci è sempre stata rivolta la stessa domanda: “Voi chi siete?”

Quali sono secondo te gli elementi che garantiscono l’eleganza di una donna?
Linee pulite, equilibri cromatici, originalità e un pizzico di “merletti”. E follia, sempre.

E di un uomo?
Lo stesso direi, ma con un guizzo in meno solo per galanteria nei nostri confronti.

Tra i volti noti del mondo dello spettacolo italiano, quali sono quelli che hanno più buon gusto nel vestire?
Trovo che Marco Giallini sia molto elegante così come Alessandro Roja. Tra le donne, invece, sicuramente Malika Ayane: adoro la sua stravaganza e quell’originalità sempre molto di classe.

Come sono cambiati negli ultimi dieci anni in Italia i concetti di stile, eleganza e qualità?
Sono convinta che lo stile e l’eleganza siano strettamente legati alla parte più intima di noi e quindi sta nella bravura di chi propone un capo sul mercato rendere quest’ultimo convincente e adeguato per la maggior parte di noi. Ultimamente c’è un ritorno al passato senza fare differenza tra Anni ‘50, ‘70, ‘90 e via dicendo. Credo sia una buona cosa rifarsi al passato e tenere, evolvendolo, solo ciò che ha funzionato. Per quanto riguarda la qualità purtroppo ritengo che sia scaduta e sicuramente come per lo stile c’è estremamente bisogno di un ritorno alle origini prediligendo ciò che una volta faceva dell’artigianato italiano un’eccellenza invidiata da tutti. E’ proprio quello che intende fare Très Mode Auteur, recuperare quella cura dei dettagli che ha reso unici gli italiani per molto tempo.

Che cosa abbandoneremo e che cosa recupereremo dai nostri armadi nei prossimi dieci anni?
Non so cosa abbandoneremo ma posso dirti con certezza ciò che resterà sempre sulla gruccia pronto per essere usato ogni volta: il tubino nero. Con quello non puoi sbagliare.