INTERVISTA|Domiziana Giovinazzo: “La mia vita dentro (e fuori) Casa Martini”
Dieci stagioni. Oltre 286 episodi. E un successo che continua a crescere dal lontano 1998. È questa la storia di Un Medico in Famiglia, la storia di Casa Martini, riuscita ad entrare nel cuore degli italiani fin dal primo istante.
Una vera e propria famiglia dentro e fuori dalla televisione, soprattutto per chi, insieme agli attori del cast, è diventato grande di pari passo al suo personaggio.
È questo il caso di Domiziana Giovinazzo che, dall’età di sette anni, veste i panni di Elena Martini.
“Da Giulio Scarpati a Milena Vukotic si è creato con tutti un legame solido. Nonno Libero si comporta con noi ragazzi come se fossimo i suoi nipoti” ci conferma.
Solare, pragmatica e determinata, Domiziana ha le idee chiare sul suo futuro e punta a proseguire sulla strada della recitazione, anche se ciò significa doversi misurare con alcune difficoltà: “Quest’anno, fuori dalle riprese, non è stato molto piacevole: questo lavoro porta a stare lontano dalla famiglia e dagli amici” ci racconta parlando della sua vita privata.
Domiziana, sono ormai 5 stagioni che sei entrata a far parte del cast della fiction. Che aria si respira in Casa Martini?
Sembra di trovarsi in una vera e propria famiglia, soprattutto per chi, come me, è cresciuto sul set. Eleonora Cadeddu (Annuccia, ndr) si può dire che sia nata in casa Martini, mentre io ho avuto l’opportunità di diventarci grande, insieme al mio personaggio, avendo iniziato all’età di 7 anni. Da Giulio Scarpati (Lele) a Milena Vukotic (Nonna Enrica), si è creato con tutti un legame solido. Quando, durante le riprese, è venuta a mancare mia nonna, Milena mi è stata vicina con l’affetto di una vera nonna. E poi c’è Libero, il nonno che vorrebbero avere tutti. Che posso dire, lui è un po’ la chiave di Casa Martini!
Cosa intendi con “la chiave di Casa Martini”?
Lino Banfi è proprio come Nonno Libero. Si comporta con noi ragazzi come se fossimo i suoi nipoti e riesce a capirci da uno sguardo come solo chi ti conosce nel profondo riesce a fare. La mattina ci chiede come è andata a scuola, quali novità portiamo, e, se ci vede con una faccia un po’ strana, non ha bisogno di domandarci cosa è successo perché lo intuisce da sé.
Ma facciamo un passo indietro, come ti sei avvicinata al mondo della recitazione?
Ho iniziato da piccola, insieme a mia sorella, girando delle pubblicità o piccole parti nei film. Mia madre, tramite una sua amica, decise allora di iscrivermi nell’agenzia Baby Set e da lì ho proseguito con loro. Il ruolo di Elena è arrivato per caso: partecipai ad un provino a coppie della durata di ben 4 mesi. Ricordo ancora la sala piena. Fortuna ha voluto che scegliessero proprio me.
Tu ed Elena siete cresciute insieme. Ci sono delle caratteristiche del tuo personaggio in cui ti rispecchi o siete gli opposti?
Il personaggio di Elena mi sta molto a cuore: io e lei siamo incredibilmente simili. I miei amici possono confermarlo; quando mi vedono in tv mi dicono sempre: “Non è possibile, questa sei tu, non stai recitando”. Elena può essere descritta come una ragazza gelosa, possessiva, con un bel caratterino ma anche romantica. Non potrei vedermi in nessun altro ruolo all’interno della fiction.
Ad accomunarti con il tuo personaggio sembra esserci anche la sfera sentimentale. Se tra Elena e Tommy era nato un rapporto speciale nella nona serie, nella realtà anche tra te e il personaggio che lo interpreta (Riccardo Alemanni) sembra esserci una relazione.
Diciamo di sì, ma è ancora tutto da vedere per la distanza e altri fattori. Sicuramente ci unisce un legame importante che si divide tra l’amore e l’amicizia. Per quanto riguarda “Un medico in famiglia” la storia tra Tommy ed Elena non avrà un seguito. Anche se i fan tifano per loro, per il momento dovranno abbandonare le speranze per un loro futuro insieme nella fiction e magari riporle nella realtà. Si vedrà più avanti.
Cosa ha significato per te poter entrare a far parte di un cast così rodato e lavorare al fianco di grandi attori?
Mi ritengo davvero fortunata ad avere avuto l’opportunità di fare questa esperienza e di poterla continuare a fare. In conferenza abbiamo parlato della possibilità di proseguire con Un medico in famiglia 11 ed il cast è favorevole. La speranza è che sia così: mi troverei a spegnere le mie prime 18 candeline proprio sul set.
C’è un aneddoto divertente del “dietro le quinte”?
Una gaffe che ha coinvolto anche Lino Banfi, avvenuta durante una scena in cui discutevo con Nonno Libero, lamentandomi per Maddalena che si era permessa di coprirmi tutti i poster in camera. Mentre sistemavo il letto, per sbaglio, ho fatto cadere il comodino. La scena non era prevista dal copione ma non è stata tagliata perché l’espressione spaventata di Lino è stata memorabile!
Nella prima puntata Elena ha rischiato di essere bocciata. Tu, invece, che rapporto hai con la scuola?
Frequentandola di rado, a causa delle riprese che mi tengono lontana dalla mia quotidianità per circa 9 mesi, quando ho l’opportunità di andarci sono contenta e mi piace studiare. Sicuramente coordinare gli impegni sul set con quelli scolastici non è semplice: risulta difficile creare un rapporto con i compagni di classe e con gli stessi professori; è anche per questo che ho deciso di passare ad una scuola privata, seguendo l’esempio degli altri ragazzi del cast, così da poter avere un rapporto più diretto con i professori e recuperare le ore perse. Quest’anno, fuori dalle riprese, non è stato molto piacevole: questo lavoro ti tiene lontano dalla famiglia e dagli amici. Anche avere un fidanzato e riuscire a portare avanti un rapporto non è così scontato.
Puoi svelarci qualcosa su quello che vedremo nella prossima puntata?
Non posso farvi questo! Posso solo dirvi che ne vedrete delle belle tra Elena e Maddalena. Le storie non sono finite qui: verranno stravolti molti equilibri e tutti i personaggi ne risentiranno. Il bello di questa stagione è che vedrete i nonni molto presenti e a stretto contatto con noi giovani: Nonno Libero e Nonna Enrica ci seguono, usano il nostro linguaggio e sarà divertente vedere le generazioni a confronto.
Hai già dei progetti per il futuro?
Terminati gli studi spero di poter iniziare un’Accademia di Arte e Recitazione, per approfondire meglio questo lavoro e poter continuare nel campo della recitazione.
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