Maxi Concorso Vigili urbani di Roma: orali vicini
Maxi concorso vigili urbani di Roma siamo finalmente alla svolta decisiva.
Dal Campidoglio arriva l’ok per sbloccare l’iter concorsuale fermo dal 2013, con determina dirigenziale repertorio N. GB/1525/2016, protocollo N. GB/55884/2016, il Dipartimento organizzazione e Risorse umane rende noto l’annullamento d’ufficio della correzione operata dalla Commissione Greco sugli elaborati dei concorsisti pubblicata lo scorso 15 giugno. Ammessi, in autotutela, alla fase orale tutti gli idonei della prima correzione eseguita dall’ex commissione Giuliani. Ora si attende la nomina della nuova commissione e, salvo ulteriori querelle, entro metà del 2017 il corpo di polizia municipale, sotto organico di 3000 unità, verrà finalmente rimpolpato, sarà turnover ma soprattutto, dopo un’attesa a dir poco imbarazzante, arriverà l’agognata fase orale per i concorsisti.
Era il 21 dicembre del 2012, quando alla Nuova Fiera di Roma più di 2.600 persone partecipavano al concorso per l’assunzione di 300 istruttori di polizia municipale per Roma capitale. Dopo la prima correzione dei compiti, ben 2.263 candidati conseguivano l’idoneità alla prova scritta, mentre 409 risultavano non idonei. Sembrava tutto pronto per calendarizzare gli orali ma l’odissea dei futuri Vigili era appena al principio.
La commissione composta dall’ex comandante della Municipale, Angelo Giuliani, da Donatella Scafati e da Maurizio Sozi, finisce sotto indagine e viene rimossa dall’incarico, il presidente viene rinviato a giudizio per falso in atto pubblico e corruzione; il concorso viene sospeso, così le valutazioni emesse non vennero mai ufficializzate. La commissione fu quindi sostituita in blocco per altre due volte: prima arriva il presidente Costantino Salvatore, che però si dimette subito dopo la nomina per problemi strettamente personali; segue poi quella con a capo Alberto Capuano ma dopo neanche un mese dall’investitura anche lui si dimette per ragioni personali. Bisognerà attendere il 24 marzo del 2014 e l’arrivo di Vincenzo Greco e Raffaele Grande per sperare in un passo in avanti. Intanto nelle 22 procedure concorsuali bandite dal Campidoglio nel 2010 si annida la cosiddetta faccenda delle “buste trasparenti”concernente l’anagrafica dei candidati, i concorsisti bocciati alla prova scritta per Funzionario Amministrativo ricorrono al Tar facendo leva sul pregiudizio circa la garanzia dell’anonimato e il Tribunale accoglie il ricorso, si rende necessario il reimbustamento con una nuova correzione.
L’allora sindaco Marino e il suo vice Luigi Nieri, accertato che il sospetto delle buste trasparenti riguardasse anche il concorso per i 300 istruttori di polizia municipale, dispone anche qui che si proceda a reimbustamento e nuova correzione, ma cade nel grave errore di non provvedere all’annullamento della correzione di Giuliani.
Finalmente a giugno 2015, dopo la nuova valutazione da parte della commissione Greco, viene pubblicata la graduatoria degli ammessi all’orale: i promossi sono 409, l’esatto risultato inverso di Giuliani. Inevitabile la polemica, piovono centinaia di ricorsi degli ex promossi, eh sì perché, seppur sotto indagine e per questo sospesa, la Commissione Giuliani aveva terminato il suo lavoro di correzione, e il file dei risultati viaggiava viralmente in rete: tanti, decisamente troppi i voti altissimi per la prima, pochi e bassi nella seconda. Il Tar, che non si pronuncia sul merito, è costretto ad accogliere il ricorso degli ex promossi per difetto di motivazione: “Un obbligo di motivazione integrativa – si legge nella sentenza – si pone nel caso in cui vi sia un contrasto talmente rilevante fra i punteggi attribuiti dai componenti della Commissione da configurare un’eventuale contraddittorietà intrinseca del giudizio complessivo”. Oggi il Campidoglio ammette in autotutela tutti i promossi Giuliani, compresi i non ricorsisti.
Aumenta la rabbia per la storia infinita e piena di tanti punti interrogativi del maxi concorso e ora, forse per paura che spuntino nuove perplessità sugli scritti, qualcuno avanza l’idea di far partire tutti gli idonei con un bel 7 politico, e magari riuscire a insabbiare tanta ignoranza. Il file della prima correzione, ora convalidato dall’amministrazione capitolina e illo tempore già pubblicato in rete, se a qualcuno restituisce la giusta idoneità, ad altri assegna un’aura di ambiguo favoritismo: come può un candidato che non risponde o risponde in maniera errata a 3 quesiti su 5 prendere anche voti superiori all’8? Il dubbio amletico forse non troverà mai scioglimento, ma certamente l’anomalia dovrà necessariamente essere considerata dalla nuova commissione nominata per la fase orale che, nella trasparenza e correttezza dei suoi doveri, saprà valutare in maniera adeguata il quadro completo. Ovvio che un ulteriore metro di misura inadeguato riaccenderebbe l’incessante macchina dei ricorsi, che se giungessero a orali fatti porterebbero oltre alla beffa di aver investito altro tempo e denaro per libri di testo e studio, anche l’inevitabile stop della procedura a tempo indefinito.
Vai alla homepage di Lineadiretta24.it
Leggi altri articoli dello stesso autore
Twitter: @_MelaniaFusco_