È stato fissato a 240mila euro il tetto massimo previsto  per gli stipendi dei manager della Rai. Roberto Cociancich del Pd ha presentato in aula, in qualità di relatore, il Ddl editoria. L’emendamento che determina il limite degli stipendi di consulenti, amministratori e dipendenti Rai è stato approvato con una sola astensione, quella del senatore Giovanni Endrizzi del M5S. L’astensione del senatore è stata tattica, infatti avrebbe lasciato al Pd la decisione finale sull’approvazione o meno dell’emendamento.

Il M5S ha sempre rivendicato il suo impegno contro gli stipendi eccessivamente alti della tv pubblica. Oltre al M5S anche la Lega e FI hanno voluto rivendicare la paternità dell’intervento. Il primo a presentare in aula l’emendamento (prima di  Cociancich) è stato Roberto Calderoli. Una vera e propria lotta tra i partiti, dove il Pd, il M5S, la Lega e FI rivendicano la paternità della decisione di modificare gli stipendi d’oro dei manager, dei collaboratori e dei dipendenti Rai.

La Rai, data l’approvazione della norma sul Ddl editoria, dovrà garantire un aumento della trasparenza degli stipendi dei dipendenti della tv pubblica. La credibilità della Rai secondo molti sarebbe stata messa a rischio a causa della poca trasparenza a riguardo. Avvenuta l’approvazione del Ddl editoria, la Rai dovrà correre presto ai ripari e regolamentare adeguatamente tutti gli stipendi dei propri dipendenti. L’applicazione di questo emendamento porterà ad aumentare il Fondo ammortizzatori previsto dallo Stato, fondo che finora ha avuto delle sofferenze.

Il Ddl editoria prevede lo stanziamento di un Fondo a sostegno dell’editoria e della stampa (quotidiani e periodici). Il governo garantirà il pluralismo delle testate giornalistiche attraverso la liberalizzazione della vendita dei giornali. Inoltre ci si occuperà della gestione e del controllo dell’erogazione dei contributi pubblici e del prepensionamento dei giornalisti. I beneficiari saranno i giornali, quotidiani e periodici, le tv locali, gli enti no profit e le associazioni dei consumatori.

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