Lo scandalo Virginia Raggi (cronistoria)
Virginia Raggi nell’occhio del ciclone, la bufera che ha travolto il sindaco di Roma non ha fatto che riempire pagine e pagine di quotidiani, investendo in pieno il Movimento 5 Stelle. Ma cosa è davvero successo? E perché si torna a parlare di garantismo e opportunità politica?
Eccovi la cronistoria della vicenda.
Il “caso Virginia Raggi” prende forma il 1 settembre, data in cui viene revocato il capo di gabinetto Carla Raineri cui seguono le dimissioni dell’assessore al bilancio, Marcello Minenna. Il re è nudo, tant’è che a seguire l’esempio ci penseranno anche l’amministratore unico Ama, Alessandro Solidoro (nome vicino molto vicino all’ex assessore al bilancio), il direttore generale di Atac, Marco Rettighieri (dopo uno scontro con l’assessore ai trasporti Linda Meleo), e l’amministratore unico della stessa azienda, Armando Brandolese.
Un’escalation di tumulti destinata a peggiorare. Il 4 settembre, infatti, esplode il caso Muraro. Paola Muraro, neo assessore alla gestione rifiuti sarà audita dalla commissione parlamentare Ecomafie. Va ricordato che la nomina della Muraro era già stata ampiamente contestata dell’opinione pubblica per il dubbio ruolo ricoperto dalla stessa nella gestione di alcuni impianti per lo smaltimento rifiuti, oggi oggetto d’indagine dei Carabinieri.
La bomba esplode, però, il 5 settembre quando durante l’audizione emerge che la Muraro era indagata da aprile (prima delle elezioni comunali) e che lei e Virginia Raggi lo sapevano da luglio. A conoscenza del misfatto anche il vice presidente della Camera, Luigi Di Maio, smascherato da una mail ricevuta dalla senatrice Paola Taverna la quale dimostrerà che anche lui era stato avvertito della questione.
Si arriva perciò al 6 settembre, giorno in cui dilaga la notizia della conoscenza da parte della Raggi dell’avviso di garanzia a carico della Muraro. Notizia accolta con acceso interesse dall’opinione pubblica e soprattutto dalla base del Movimento. Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti (sospeso dal M5S in quanto indagato), chiede le dimissioni della sindaca. La base si divide tra sostenitori e detrattori dell’inquilina in Campidoglio. Verrà convocata una riunione lampo dei parlamentari 5 stelle per ridiscutere alcune nomine della giunta, tra cui quelle di: Raffaele Marra (vicecapo di Gabinetto), Salvatore Romeo (capo segreteria), nonché chiaramente gli assessori Paola Muraro (ambiente) e Raffaele De Dominicis (assessore al bilancio in pectore).
Il 7 settembre, la bolgia prosegue. Virginia Raggi si impegna nella vana ricerca di sostituti, mentre nel movimento si susseguono riunioni di direttorio e mini direttorio. La base batte i pugni invocando trasparenza, tanto da rendere opportuno un’intervento di Beppe Grillo che annuncia la sua partecipazione in un comizio a Nettuno. Il fondatore dei pentastellati sarà fotografato, però, insieme ai fedelissimi Fico, Di Maio e Di Battista in un ristorante romano.
L’ultima tappa del Raggi show (in attesa di aggiungerne altre) si assesta quindi all’8 settembre, giornata ricca di colpi di scena: dal comizio a Nettuno alle dimissioni in blocco del mini direttorio, per concludere con la nomina più breve della storia: Raffaele De Dominicis in quota assessore al bilancio, annunciato e durato il tempo di un caffè. De Dominicis è stato infatti scaricato dalla Raggi perché incompatibile con il codice etico del Movimento, laddove indagato per abuso d’ufficio.