Terremoto ad Accumoli: il bollettino di guerra

Accumoli, Amatrice e Arquata del Tronto, questi i paesi maggiormente colpiti dal sisma la scorsa notte. L’Italia è stata colpita al cuore, ancora una volta. L’epicentro del sisma che ha distrutto il Centro Italia ha avuto inizio a pochi chilometri dai tre comuni interessati. Accumoli e Amatrice, lo ricordiamo, sono paesi del Reatino, mentre Arquata del Tronto si trova nell’Ascolano. Accumoli è un paesino della provincia di Rieti, incastonato all’interno dell’Oasi del Wwf della zona del Lago Secco.

Un vero e proprio bollettino di guerra, nelle ultime ore i morti accertati sarebbero saliti a 247, ma si teme fortemente che il numero possa aumentare. Tre le regioni martoriate dal terremoto con magnitudo 6.0, Lazio, Marche e Umbria. Sono state centinaia le scosse avvertite anche nelle ore successive al disastro. Moltissime le storie da raccontare, alcune a lieto fine, altre sfociate in tragedie inenarrabili. In questi Comuni la gente del posto si contava.

Ad Accumoli mancava all’appello la famiglia Tuccio, composta dai trentenni  Andrea Tuccio e Graziella Torrone e dai loro bimbi Stefano e Riccardo. Tante le speranze di ritrovarli, di estrarli vivi da sotto le macerie. La famiglia aveva appena ristrutturato la casa che, quindi, avrebbe dovuto resistere al terremoto. Purtroppo è stato il crollo del campanile del paese a travolgere la loro abitazione. I corpi della famiglia Tuccio sono stati estratti solo molte ore dopo.

Il lavoro incessante dei soccorritori e di chi ha continuato a scavare a mani nude ha reso possibile salvare molte vite. Intanto, per la notte, gli sfollati sono stati accolti nelle tendopoli di emergenza allestite dalla Protezione Civile. Gente comune, che in un attimo ha perso tutto, casa, famiglia, lavoro. Dalla mezzanotte fino alle prime luci dell’alba sono state avvertite altre scosse di terremoto, la più forte di magnitudo 4.5. Il sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci, in lacrime ha detto: “L’Aquila è una ferita ancora aperta, sono trascorsi 7 anni e non è stata ancora ricostruita. Cosa accadrà a noi?”.

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